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LaicaMente è un blog in cui puoi trovare e postare alcune riflessioni sulla laicità. La principale finalità è quella di aumentare la presenza di una riflessione laica, democratica ed indipendente sulla rete. I contenuti di questo sito web rappresentano il pensiero dei loro autori, non hanno una periodicità predefinita e sono frutto di un impegno non retribuito e volontario. Laicamente si impegna a rispettare i diritti di privacy e copyright, ogni contributo è firmato e, se raccolto sulla rete, non sarà riprodotto interamente e avrà il link alla fonte e, se disponibile, il nome dell’autore.

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Tratto da volerelaluna.it, di Franco Guaschino   La notte scorsa sono stato tormentato da un incubo. Mi apparivano, in rapida successione, i volti di personaggi poco raccomandabili che urlavano ai quattro venti: «Ho fatto il mio partito, votate per me!». I nomi dei loro gruppi politici si manifestavano per un attimo tra le nuvole grigie, ma, essendo privi di un chiaro significato, non facevo nemmeno in tempo a memorizzarli. A un certo punto, un ennesimo faccione, che sembrava quello di Santoro, è saltato fuori gridando: «Quasi quasi faccio il mio nuovo partito della Sinistra che non c’è». A quel punto mi sono svegliato di soprassalto, terrorizzato e scosso da tremiti.
Tratto da La Repubblica, di Michele Serra Tra la miriade di categorie che si sentono offese per ragioni di genere o di etnia o per una qualche cicatrice storica da dissotterrare, si sente la mancanza degli atei e degli agnostici americani (ce ne sarà pure qualcuno,a parte Woody Allen). A proposito di violazione dei diritti della persona, quale più macroscopica, e quale più attuale della decisione di diversi Stati repubblicani, ultimo il Texas, di appendere nelle scuole il cartello "Noi crediamo in Dio"? E chi non ci crede che fa, tace e se ne vergogna, si sente indegno della comunità, cerca rifugio in Europa, accetta l'esclusione a capo chino, come una sua grave colpa?
Tratto da MicroMega, di Monica Lanfranco

Nessuna forza politica nomina la difesa dello stato laico e della laicità come priorità da difendere e diffondere.

Celebrare il dissenso: c’è molta densità nella scelta del titolo dell’incontro delle menti più attive nel mondo sulla laicità e la libertà di espressione. Perché il dissenso non è solo opposizione, lotta e critica: è anche, e soprattutto, libertà, arte, musica, gioia e, appunto, celebrazione della differenza e dell’indipendenza dalle limitazioni imposte dalle religioni usate come arma contro l’autodeterminazione.
  Tratto dal Notiziario online del Coordinamento per la laicità della scuola, di Cesare Pianciola  

Tempo di elezioni: scuola e diritti

Abbiamo scorso alcuni giornali e alcuni siti. Alla fine di agosto “Libero” ha alimentato la polemica contro Carlo Calenda, per il quale le carenze in italiano e in matematica registrate soprattutto nella formazione professionale dovrebbero essere corrette rafforzando “le materie di carattere generale e trasversale”, nel quadro di un riordino complessivo dei cicli scolastici, con l’obbligo fino ai 18 anni, facendo terminare le superiori un anno prima. “Libero” si e" fatto portavoce dei settori imprenditoriali per i quali, anziche# rafforzare la formazione generalista, la scuola dovrebbe investire di piu" su quella tecnica e professionale, tenendo conto del fatto che secondo i dati del monitoraggio nazionale del 2022, realizzato da Indire su 5.280 diplomati degli istituti tecnici e professionali, l’80% ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficolta" causate dalla pandemia (cfr. https://www.tecnicadellascuola.it/licei-vs-istituti- tecnici-per-carlo-calenda-ce-un-problema-di-preparazione- gigantesco-e-ovviamente-scoppia-la-polemica).
Tratto da Riforma.it, della Redazione
Polemiche nel cantone ginevrino per l'interdizione all'utilizzo di suolo pubblico per la cerimonia, ma ciò vale soltanto per le chiese che non hanno relazioni ufficiali con lo Stato

L'argomento ravviva il dibattito sulla laicità in Svizzera. Gli ambienti evangelici denunciano una «caccia alle streghe» in seguito alla decisione del Cantone di Ginevra, l'8 luglio, di vietare i battesimi organizzati da due parrocchie locali nelle acque del lago.

«È un abuso di autorità», ha dichiarato all'agenzia stamp AFP Jean-François Bussy, presidente della Federazione evangelica del vicino cantone di Vaud, dove i battesimi sono ancora permessi. «Non abbiamo avuto lamentele nel cantone di Vaud, che è molto più liberale in questo senso rispetto a Ginevra, che a mio parere applica un laicismo fondamentalista e una caccia alle streghe del tutto detestabile», ha commentato il presidente di questa sezione della Rete evangelica elvetica, che conta circa 40.000 membri nella Svizzera francese.

Tratto da IlSussidiario.net, di Niccolò Magnani
La Chiesa in Francia protesta contro la legge anti-separatismo Islam: “rischio di restrizioni alla libertà di culto di tutte le fedi e associazioni religiose”
LA PROTESTA DELLA CHIESA CONTRO LA LEGGE DI MACRON
Da sempre la Francia è la “patria” dove il confine sottile tra laicismo e laicità spesso viene “confuso” se non del tutto varcato: succede infatti che l’ormai famosa “legge contro il separatismo” voluta dal Presidente Macron nel 2020 per contrastare l’aumento di “forme” jihadiste e fondamentaliste islamiche, si stia tramutando in un sorta di “tagliola” in generale per la libertà di culto in Francia. La denuncia arriva dalla Conferenza Episcopale  francese, assieme ai fratelli protestanti e ortodossi, direttamente al Consiglio Costituzionale (molto simile per funzioni alla nostra Consulta): ad essere contestate sono le nuove disposizioni restrittive contenute nella legge «per confortare il rispetto dei principi della Repubblica». Il testo modificato di recente introduce restrizioni anti-terrorismo che però rischiano di intaccare le associazioni di ispirazione religiosa, e non solo le pratiche anti-libertarie di una parte dell’Islam.
Tratto da Il Sole 24 Ore, di Ugo Tramballi Il turista che arriva a Gerusalemme, camminando nei vicoli e fra i mercati della Città Vecchia, s’illude di assistere a un miracolo: ebrei, musulmani e cristiani; sinagoghe, moschee, chiese; arabi ed ebrei insieme dentro gli 0,9 chilometri quadrati chiusi dalle mura ottomane del XVI secolo in una contaminazione virtuosa. E’ un abbaglio. Il reclutamento è già in corso. A partire dalla descrizione della prima pietra antica incontrata, la guida scelta dall’inconsapevole turista è al lavoro per vendere la versione di Gerusalemme delle sue fedi: la religiosa e quella politica. “Non c’è un pollice di Gerusalemme dove un profeta non abbia pregato e dove un angelo non si sia fermato”, diceva Ibn Abbas, cugino di Maometto, già nel VII secolo, poco dopo la conquista musulmana. “Non c’è un solo luogo costruito in questo paese che non abbia avuto prima una popolazione araba”, avrebbe aggiunto 13 secoli più tardi l’israeliano Moshe Dayan, unificatore della città dopo la vittoria nella guerra dei Sei Giorni del 1967.
Tratto da Libero Pensiero, di Alessio Arvonio Nell’antica religione persiana del Manicheismo vi era l’idea che alla base della realtà vi fosse una lotta perenne tra il bene e il male; due forze in conflitto che muovevano le trame della storia. Ad oggi alcune cose sono cambiate. La lotta continua, ma a smuovere la storia partecipa, in aggiunta, una contrapposizione inedita fra due beni, per così dire, sul piano teorico. Il campo di battaglia è la macellazione rituale, che porta al fronte due diversi diritti: da un lato il benessere degli animali, dall’altro la libertà religiosa. L’alimentazione è un atto naturale, ma nel corso dei secoli ha assunto, presso molte civiltà e religioni, connotazioni sacre che prescrivono determinati procedimenti (preghiere, qualità tipiche del macellaio, condizioni geografiche particolari, invocazioni e benedizioni) per la produzione di un prodotto affinché diventi edibile. Un caso particolare riguarda la carne, per cui si parla talvolta di macellazione rituale, espressione intesa a sottolineare la sacralità di alcuni gesti, giudicati da molti cruenti. Ciò avviene soprattutto presso due grandi religioni: l’Ebraismo e l’Islam.