Laicità della scuola

 

Tratto dal Notiziario online del Coordinamento per la laicità della scuola, di Cesare Pianciola

 

Tempo di elezioni: scuola e diritti

Abbiamo scorso alcuni giornali e alcuni siti. Alla fine di agosto “Libero” ha alimentato la polemica contro Carlo Calenda, per il quale le carenze in italiano e in matematica registrate soprattutto nella formazione professionale dovrebbero essere corrette rafforzando “le materie di carattere generale e trasversale”, nel quadro di un riordino complessivo dei cicli scolastici, con l’obbligo fino ai 18 anni, facendo terminare le superiori un anno prima. “Libero” si e” fatto portavoce dei settori imprenditoriali per i quali, anziche# rafforzare la formazione generalista, la scuola dovrebbe investire di piu” su quella tecnica e professionale, tenendo conto del fatto che secondo i dati del monitoraggio nazionale del 2022, realizzato da Indire su 5.280 diplomati degli istituti tecnici e professionali, l’80% ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficolta” causate dalla pandemia (cfr. https://www.tecnicadellascuola.it/licei-vs-istituti- tecnici-per-carlo-calenda-ce-un-problema-di-preparazione- gigantesco-e-ovviamente-scoppia-la-polemica).

Formazione continua degli insegnanti e stipendi in linea con la media europea entro i prossimi cinque anni, insieme a obbligatorieta” e gratuita” della scuola dell’infanzia, gratuita” dei trasporti pubblici locali e dei libri di testo per gli studenti delle famiglie con basso Isee, sono nel programma per la scuola del centrosinistra a guida PD. Da segnalare in questo programma anche misure per indirizzare le studentesse verso il settore Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) che ora vede un’ampia maggioranza maschile, e un piano ambizioso di rinnovamento dell’edilizia scolastica (anche con aerazione in funzione antipandemica). «L’ambiente, i diritti, il lavoro sono le nostre priorita”, ma la scuola sta sopra, o meglio dentro a tutto», ha affermato Enrico Letta.

Rispetto al primo punto non e” chiaro se si vogliano aumentare le retribuzioni dei docenti innalzando il livello di partenza e lasciando la dinamica attuale o, viceversa, si preferisca rendere piu” rapida la progressione dello stipendio, legandola a un’eventuale carriera con qualche forma di valutazione del merito dei docenti, come osserva Andrea Gavosto in https://www.lavoce.info, che quanto alla destra afferma: “Nel programma unificato del Centrodestra non ci sono molti riferimenti a misure precise per la scuola e l’universita”, con l’eccezione del voucher da utilizzare – si presume – per le scuole paritarie sull’esempio lombardo”. Nei partiti di questa coalizione la Lega mette in primo piano l’adeguamento dell’istruzione tecnica e professionale alle esigenze locali delle imprese, con potenziamento degli aspetti pratici e operativi; e anche Fratelli d’Italia prospetta la promozione delle scuole tecnico-professionali volte all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, per cui la Meloni ha coniato lo slogan del “Liceo del Made in Italy”.

Tornando al centrosinistra, nel programma di Sinistra Italiana (che i presenta insieme ai Verdi e a Possibile) il tradizionale obiettivo di diminuire drasticamente il numero degli allievi per classe si accompagna alla completa gratuita” dell’accesso universitario e al potenziamento del tempo pieno – di cui si avvale oltre il 60 % della scuola primaria in Piemonte, Liguria Toscana, Lazio, per scendere intorno al 20% in regioni del sud del paese. Si prevede anche la “estensione generalizzata del tempo scuola nella secondaria di primo grado e di secondo grado”. In sintesi: piu” tempo scuola con meno allievi per classe e con il ripristino della centralita” degli organi collegiali di autogoverno (contro la paventata “aziendalizzazione”).

Piuttosto consistente la parte sulla scuola del programma elettorale del M5s. Come rileva https://www.money.it/ , accanto all’aumento degli stipendi degli insegnanti ai livelli europei, nel capitolo “Dalla parte di diritti: per l’uguaglianza sostanziale tra gli esseri umani la parita” tra i generi” si legge che occorre passare a un sistema che offra a tutte e tutti le stesse opportunita” . Accanto al matrimonio egualitario delle persone Lgbt e alla legge contro l’omolesbobitranssfobia, viene indicata l’Educazione sessuale affettiva nelle scuole e viene difeso lo Ius Scholae per gli immigrati. Sono pero” obiettivi che – pur con sfumature e diverse specificazioni, per esempio in merito al ddl Zan – accomunano tutto il centrosinistra e tracciano un discrimine preciso rispetto alla destra, perimetrando quel “campo largo” che non si e” potuto (o voluto) realizzare al livello delle alleanze elettorali.

Per noi il tema dei diritti e” importantissimo ma e” da dubitare che sia determinante per la maggioranza degli elettori. I sondaggisti prevedono una vittoria delle destre, ma e” da vedere se sara” schiacciante o risicata, e quale sara” la compattezza post-elettorale del trio Meloni/Salvini/Berlusconi. Una vittoria strabordante farebbe correre gravi rischi anche al nostro sistema costituzionale. Il politologo Carlo Galli (https://ilmanifesto.it/ dell’1/9/22) afferma: “la linea di penetrazione per uno sviluppo illiberale e” la riforma presidenzialista presentata da Fdi, che renderebbe le elezioni una sorta di partita ultimativa in cui sono in gioco tutti i poteri, dal Quirinale a palazzo Chigi fino al Parlamento, senza avere piu” poteri di garanzia”. La crisi della democrazia rappresentativa che e” sotto gli occhi di tutti puo” produrre regressioni imprevedibili (non al fascismo di antan, ma a “democrature” di cui abbiamo in Europa gia” vari esempi).

Tuttavia non diamo nulla per perso. Come scrisse Salvemini in tempi bui, “non e” necessario credere nella vittoria per iniziare la lotta e proseguirla”.

 

 

 

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