Tratto da Europa Today di Alfonso Bianchi La Polonia è in fermento in vista delle elezioni che sono previste per il prossimo autunno. Le opposizioni stanno alzando il livello di scontro con il partito Diritto e Giustizia (Pis), al governo dal 2015 e che proverà a ottenere un terzo mandato popolare. Domenica è stata organizzata nel Paese la più grande manifestazione dai tempi delle proteste di massa contro l'abolizione quasi totale del diritto di aborto nel 2020, e una delle più grandi della storia della nazione.
Tratto da La Voce di New York di Simone d'Altavilla Venerdì relatori speciali e indipendenti di diritti umani nominati dalle Nazioni Unite, hanno denunciatoche milioni di donne e ragazze negli Stati Uniti hanno subito un allarmante deterioramento dell’accesso all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, a seguito della decisione della Corte Suprema USA che ha annullato il diritto costituzionale all’aborto nel giugno 2022.
Tratto da Fanpage.it di Luca Pons La Corte di Cassazione ha ricevuto la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall'associazione antiabortista Pro vita & famiglia. La proposta, che l'associazione ha intitolato "Un cuore che batte", andrebbe a modificare l'articolo 14 della legge 194 del 1978, ovvero la norma che ha reso legale l'interruzione volontaria di gravidanza in Italia. Al comma 1 si aggiungerebbe questo testo: "Il medico che effettua la visita che precede l'interruzione volontaria di gravidanza" ai sensi della legge, "è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso".
Tratto da Ohga di Maria Teresa Gasbarrone Letteralmente “accompagnatrici di clinica”, le “clinic escort” sono delle vere e proprie scorte che negli Stati Uniti accompagnano le donne all’entrata e all’uscita dalle cliniche che consentono l’aborto. Il loro obiettivo è proteggerle dagli insulti degli anti-abortisti. La loro storia è la prova che in fatto di salute il diritto all’aborto è tra i più minacciati, non solo negli Usa.
Tratto da Informareunh di Simona Lancioni Utilizzare l’immagine delle persone con sindrome di Down per produrre manifesti finalizzati colpevolizzare le donne che abortiscono non è una novità. Era già successo nel 2021 nella Repubblica di San Marino, e la trovata non portò molta fortuna a quella causa. Ora è accaduto di nuovo a Roma e nelle principali città italiane, dove, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down 2023, l’Associazione Pro Vita & Famiglia ha fatto affiggere dei manifesti che ritraggono una persona con la sindrome di Down accompagnata dallo slogan “Facciamoli nascere – #StopAborto”. Ma questa volta la persona coinvolta è un bambino.