Educazione sessuale a scuola, genitori ritirano i figli dal corso: “Un programma di stampo cattolico discutibile”

Tratto da orizzontescuola.it

Fa discutere il programma «Teen Star», entrato in diverse scuole pubbliche torinesi. Un programma di educazione sessuale di stampo cattolico.

Il caso in Italia, riporta Il Corriere della Sera, è stato sollevato alla scuola secondaria di primo grado Nigra di Torino, dove cinque famiglie di una classe terza hanno deciso di non far partecipare i figli e hanno chiesto chiarimenti.

Abbiamo delle perplessità sulla presunta laicità della proposta, visto che nella presentazione del corso ci è stato confermato che si basa sulla “Teologia del corpo” di Giovanni Paolo II”, hanno spiegato i genitori in una lettera inviata al preside e all’Ufficio scolastico.

Il programma, a quanto pare, non nominava subito Teen Star ma i genitori lo avrebbero scoperto all’ultimo. Alcuni di loro, per scrupolo, si sono documentati e hanno letto sul sito americano che “il programma Teen Star usa comprovate tecniche per insegnare la castità agli adolescenti“, in Italia viene sponsorizzato da associazioni come ProVita o il Forum delle famiglie.

Chiedendo spiegazioni ai referenti del corso, i genitori non sono rimasti soddisfatti: “Ci hanno risposto in modo molto generico ed evasivo – scrivono i genitori –, dichiarandosi contrarie ad affrontare argomenti fondamentali quali l’interruzione volontaria di gravidanza e la legge che ne tutela il diritto“.

Poi i genitori hanno saputo dalle compagne di classe che era stato chiesto loro di compilare una tabella sui sintomi dell’ovulazione per valutare il livello di fertilità nel corso del mese.

Una sospetta affinità – dicono – con il metodo Ogino Knaus che consiste nell’astenersi dai rapporti durante i giorni fertili del ciclo“.

Non avendo le competenze interne, da sempre le scuole si rivolgono ad esperti esterni per i corsi di educazione sessuale, su proposta degli insegnanti e approvati dal Collegio docenti e dal Consiglio d’Istituto – spiega il preside dell’istituto Nigra –. Sarebbe comunque preferibile che a svolgerli fosse un ente pubblico come l’Asl, con le ostetriche e gli psicologi, l’ho chiesto più volte ma non ho ancora ottenuto risposta”.

 

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