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Tratto da MicroMega di Antonio Caputo «Ora e sempre Resistenza». In quanti hanno cercato di non udire, di non capire, forse anche di dimenticare trascinati dal vento di un revisionismo non giustificato. «L’attentato di Via Rasella non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda musicale di altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non»: queste ora le parole di Ignazio La Russa, Presidente del Senato, ospite di Terraverso, il podcast di Libero Quotidiano.
Tratto da il Post Ciclicamente le migrazioni e le loro conseguenze ottengono grande visibilità nel dibattito italiano. Sta accadendo anche nelle ultime settimane, dopo il naufragio di una barca piena di migranti in Calabria e numeri più ingenti del solito di arrivi sulle coste italiane. Di solito però questi discorsi riguardano un pezzetto molto autoriferito di una questione gigantesca, gli arrivi via mare in Italia dalla Libia e dalla Tunisia, di cui si parla perlopiù nella misura in cui condizionano il dibattito politico. Gli umani migrano da sempre, continueranno a migrare e lo fanno in tutto il mondo in contesti notevoli ma forse poco raccontati, qui.
Tratto da italialaica di Alessandro Giacomini Che fine ha fatto il disegno di legge 1442 del 2014 in materia di sessualità assistita per persone con disabilità? Perché non è stato dibattuto in senato, ove giace da quasi dieci anni? Forse la risposta la si trova rileggendo l’aberrante reazione dell’agenzia di informazione cattolica romana che già nei giorni seguenti alla proposta di legge sentenziava: “Il perverso disegno di legge “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità” è figlio della rivoluzione sessuale che negli ultimi decenni ha minato le fondamenta morali ed etiche della nostra società. Una rivoluzione che a partire dal celebre motto «make love not war» ha ridotto la sessualità a mero piacere, disgiungendola dalla procreazione, e ha reso l’uomo, al pari dell’animale, schiavo dei propri impulsi e istinti sessuali.”
Tratto da MicroMega di Teresa Simeone “Patetici gli antifascisti – e giù risatine di sdegno – che blaterano sempre di ritorno del fascismo!”: è sicuramente la frase più utilizzata per deridere ogni tentativo di leggere alcuni segnali inquietanti che continuano ad arrivare “dal” e “nel” nostro Paese. Strettamente conseguente è la canea, con annessa umiliazione e delegittimazione intellettuale di chi cerca di porli all’attenzione pubblica: inutili le risposte che chiariscono come nessuno che abbia un po’ di raziocinio e di senso storico adombrerebbe il ritorno sic et sempliciter di un fenomeno che ha avuto una genesi, uno sviluppo e una fine. Non è questo, infatti, ciò che allerta, quanto il clima culturale che si sta creando nel veicolare modi di pensare e di agire che rimandano a pregiudizi, intolleranza, indifferenza a diritti e a libertà che dovrebbero essere acquisiti e che, invece, vengono sempre più spesso messi in discussione.
Tratto da La tecnica della scuola di Lucio Ficara In un Istituto di Istruzione Superiore della Calabria, la dirigente scolastica obbliga, con circolare scritta, i docenti ad accompagnare le classi in chiesa per il precetto pasquale. Si tratta di un ordine di servizio palesemente illegittimo, infatti i docenti sono liberi di decidere se accettare o meno l’incarico di accompagnatori per la visita in chiesa.
Tratto da Eco Internazionale di Alessia Lentini Kaïs Saïed, democraticamente eletto nel novembre 2019, con la sua discesa  autoritaria  ha portato la Tunisia, simbolo virtuoso della primavera araba, dentro a una profonda crisi economica che si è rapidamente tradotta in una preoccupante crisi democratica. Le promesse fatte in campagna elettorale sono state tutte disilluse. L’uomo forte al potere, osannato da tanti e simbolo di speranza per molti, ha perso rapidamente l’affetto del suo popolo, che adesso urla nelle piazze slogan come «la gente vuole quello che tu non vuoi. Abbasso Saïed».
Tratto da Wired  di Laura Carrer Spinto dalla pandemia l’e-voting è normalità tra associazioni, ordini e università: aumenta la partecipazione al voto e diminuisce costi. E c'è un milione di euro il fondo per la sperimentazione del voto elettronico per referendum ed elezioni politiche rivolto agli italiani all'estero, ma tutto tace.
Tratto da Domani di Giulia Merlo Fratelli d’Italia punta ad approvare una proposta di legge che rende la gpa un reato universale. Tuttavia la nozione difficilmente regge davanti alle regole di diritto internazionale: non si può condannare qualcuno per un comportamento commesso fuori dai confini nazionali e dove è considerato legale. A livello generale, perchè un comportamento venga perseguito penalmente, deve essere stato commesso nello stato in cui è reato. Questo vale soprattutto in Italia, dove il codice penale all’articolo 6 prevede che solo chi commette un reato nel territorio dello stato è punito secondo la legge italiana.