13 Gen Petizione La Stampa per le donne iraniane
Tratto da La Stampa di Serena Riformato
Davanti all’ambasciata della Repubblica islamica a Roma attivisti e cittadini hanno accompagnato la consegna della petizione de La Stampa. Il direttore Massimo Giannini ha depositato otto scatoloni con le sottoscrizioni.
“Mai dimenticare, mai perdonare”. Davanti all’ambasciata della Repubblica islamica a Roma attivisti e cittadini hanno accompagnato la consegna della petizione de La Stampa per chiedere il rispetto dei diritti umani dei manifestanti iraniani che da oltre cento giorni il protestano contro il regime degli ayatollah.
Ai piedi della porta dell’ambasciata il direttore de La Stampa Massimo Gianni ha depositato i dieci scatoloni contenti le oltre trecentomila firme raccolte per salvare la vita di Fahimeh Karimi. Le nostre, le vostre firme per chiedere di fermare le incarcerazioni ingiuste, le torture, le condanne a morte di chi in Iran manifesta pacificamente per cambiare il proprio Paese.
Al presidio presenti società civile e politici: l’ex senatore Luigi Manconi, il leader di Azione Carlo Calenda con i parlamentari del Terzo Polo Luigi Marattin e Mara Carfagna, i capigruppo Matteo Richetti e Raffaela Paita, il vicesegretario dem Giuseppe Provenzano, i deputati del Pd Gianni Cuperlo e Laura Boldrini, il candidato del centrosinistra alla regione Lazio Alessio D’Amato. Nessun esponente dei partiti della maggioranza.
«In Iran è in atto una repressione dei diritti fondamentali di una brutalità inaudita e francamente mi sorprende che su questo non si mobilitino i giovani italiani, non si è vista una sardina e invece sarebbe il caso che si mobilitassero – ha commentato Calenda – anche perché chi viene ucciso, massacrato e impiccato sono proprio giovani che combattono per la libertà che gli italiani hanno».
«No alla dittatura», «Non ci fermerete», «Khamenei assassino», gli slogan intonati dagli attivisti. In alto le foto delle giovani donne e degli giovani uomini uccisi in Iran da settembre a oggi. Nelle casse la musica dei canti che stanno animando le rivolte, fra cui le canzoni del rapper curdo Saman Seyedi, 27 anni, arrestato durante le proteste a Kermanshah e per questo condannato a morte.
La data non è casuale: oggi le piazze di centocinquanta città in tutto il mondo commemoreranno l’anniversario dell’abbattimento del volo PS752 della Ukraine International Airlines, colpito dai missili della difesa aerea delle Guardie della rivoluzione iraniana (Ircg) dopo il decollo da Teheran, l’8 gennaio 2020. La Repubblica islamica non ha mai reso noti i nomi dei responsabili dell’attacco in cui sono rimasti uccisi i 176 passeggeri. Il corteo partirà alle 14 da piazza della Repubblica nella Capitale, da piazza Castello a Torino.
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