Tratto da MicroMega di Teresa Simeone “Patetici gli antifascisti – e giù risatine di sdegno – che blaterano sempre di ritorno del fascismo!”: è sicuramente la frase più utilizzata per deridere ogni tentativo di leggere alcuni segnali inquietanti che continuano ad arrivare “dal” e “nel” nostro Paese. Strettamente conseguente è la canea, con annessa umiliazione e delegittimazione intellettuale di chi cerca di porli all’attenzione pubblica: inutili le risposte che chiariscono come nessuno che abbia un po’ di raziocinio e di senso storico adombrerebbe il ritorno sic et sempliciter di un fenomeno che ha avuto una genesi, uno sviluppo e una fine. Non è questo, infatti, ciò che allerta, quanto il clima culturale che si sta creando nel veicolare modi di pensare e di agire che rimandano a pregiudizi, intolleranza, indifferenza a diritti e a libertà che dovrebbero essere acquisiti e che, invece, vengono sempre più spesso messi in discussione.
Tratto da La tecnica della scuola di Lucio Ficara In un Istituto di Istruzione Superiore della Calabria, la dirigente scolastica obbliga, con circolare scritta, i docenti ad accompagnare le classi in chiesa per il precetto pasquale. Si tratta di un ordine di servizio palesemente illegittimo, infatti i docenti sono liberi di decidere se accettare o meno l’incarico di accompagnatori per la visita in chiesa.
Tratto da Wired  di Laura Carrer Spinto dalla pandemia l’e-voting è normalità tra associazioni, ordini e università: aumenta la partecipazione al voto e diminuisce costi. E c'è un milione di euro il fondo per la sperimentazione del voto elettronico per referendum ed elezioni politiche rivolto agli italiani all'estero, ma tutto tace.
Tratto da Domani di Giulia Merlo Fratelli d’Italia punta ad approvare una proposta di legge che rende la gpa un reato universale. Tuttavia la nozione difficilmente regge davanti alle regole di diritto internazionale: non si può condannare qualcuno per un comportamento commesso fuori dai confini nazionali e dove è considerato legale. A livello generale, perchè un comportamento venga perseguito penalmente, deve essere stato commesso nello stato in cui è reato. Questo vale soprattutto in Italia, dove il codice penale all’articolo 6 prevede che solo chi commette un reato nel territorio dello stato è punito secondo la legge italiana.
Tratto da Domani di Emanuele Felice I delegati della Cgil hanno accolto Giorgia Meloni intonandola. La serie tv La casa di carta l’ha scelta come brano di punta. È diventata l’inno delle proteste in tutto il mondo, dalle donne iraniane ai Fridays for future. In pochi, però, conoscono le sue origini e il fatto che sia il frutto di una silenziosa opera collettiva che unisce nord e sud dell’Italia Bella ciao è oggi la canzone italiana più famosa al mondo. Ma chi l’ha composta, quando? Non lo sappiamo con certezza. C’è chi sostiene addirittura che non fosse cantata durante la Resistenza.
Tratto da la Repubblica di Francesco Bei "Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo". I componenti del Cda di 3-I, la società pubblica che dovrebbe gestire il software di Inps, Istat e Inail, sono sobbalzati quando ieri mattina, aprendo la posta, hanno trovato questa mail del presidente Claudio Anastasio.
Tratto da Today di Daniele Tempera Detto fatto. Dopo anni di polemiche alimentate da politici e media, rivelazioni quotidiane di truffe ai danni dello Stato, retorica sugli imprenditori che non trovano lavoro a causa di quello che la Premier ha definito “metadone di Stato”, il reddito di cittadinanza chiude i battenti, come annunciato in campagna elettorale dalla destra. Il governo Meloni ha dapprima annunciato lo stop definitivo a fine 2023, dall’altro ha prospettato il battesimo di una nuova misura chiamata “Mia”. Secondo anticipazioni la nuova misura dovrebbe presentare una stretta decisa agli assegni di sostegno e alla loro durata, la netta separazione tra “occupabili” e “non occupabili”, un'accelerazione sulla tipologia di lavoro definito “congruo” (leggi "non rifiutabile"), la predilezione dell’aiuto alle famiglie rispetto a quella riservata ai “single”. Ma cosa è stato il Reddito di Cittadinanza? Forse a quattro anni di distanza dal suo battesimo è ora di fare, dati alla mano, chiarezza su una delle misure più discusse della nostra storia politica.
Tratto da la legge per tutti di Carlos Aija Garcia Per eutanasia si intende ogni intervento medico che prevede la somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente che ne fa richiesta e che soddisfa determinati requisiti. In pratica, si procura la morte di una persona, consenziente e consapevole delle proprie azioni, in maniera intenzionale e indolore. Non va confusa con il suicidio assistito: in questo caso, la persona che ne fa richiesta, sempre nelle sue piene capacità cognitive, si autosomministra il farmaco letale per porre fine alle proprie sofferenze. In Italia, l’eutanasia è reato, mentre è possibile – a determinate condizioni – mettere in atto il suicidio assistito. Invece, dov’è legale l’eutanasia?
Tratto da il manifesto di Francesco Pallante Tra le più nefaste conseguenze del sotto finanziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn), particolarmente pesante è quella che, da molti anni, si abbatte sui malati non autosufficienti. Nonostante la loro condizione di malattia, il più delle volte certificata dalle stesse strutture del Ssn, sempre più numerosi sono i non autosufficienti lasciati privi di assistenza sanitaria, specialmente a causa degli atti amministrativi con cui le regioni e i comuni aggirano, violandole, le leggi attuative del diritto costituzionale alla salute (esse stesse, peraltro, oggi minacciate dal progetto di legge sulla non autosufficienza).
Tratto da Domani di Federica Tourn Sono le nove del mattino di domenica 5 marzo e lo stato maggiore del centro Aletti è nelle prime file: la direttrice Maria Campatelli, Michelina Tenace, le artiste Eva Osterman e Maria Stella Secchiaroli, i gesuiti Milan Žust e Andrej Brozovic; Alberta Putti, docente di teologia dogmatica alla pontificia università gregoriana dirige il coro. Dietro l’équipe siedono sacerdoti e laici che frequentano il centro e i ragazzi e le ragazze che gravitano intorno all’atelier di teologia. A tenere l’omelia c’è il gesuita argentino Matias Yunes, anche lui cresciuto al centro Aletti. Rupnik concelebra in mezzo agli altri sacerdoti e impone le mani al momento dell’eucaristia, nonostante le restrizioni che gli sono state imposte dal suo superiore maggiore, padre Johan Verschueren, e che gli proibiscono, fra l’altro, «qualunque attività ministeriale e sacramentale pubblica».
Tratto da Avvenire di Eugenio Fatigante Una di quelle piccole storie di grande coraggio che però hanno inciso nel profondo del vissuto delle donne in Italia. E’ la storia di Franca Viola che ad Alcamo, nella Sicilia ancora arcaica del 1966, fu la prima a rifiutare il “matrimonio riparatore” (previsto dalle leggi dell'epoca dopo quella che sull’isola viene chiamata “fuitina” fra due giovani), portando la vicenda in un’aula di tribunale e contestando al suo rapitore e stupratore di essere stata consenziente. Una eroina, Franca (tuttora vivente), che ha fatto tanto per tutte le donne e che è meno conosciuta di quanto meriterebbe. Protagonista di una vicenda conclusa di fatto solo nel 1981 quando il “matrimonio riparatore”, che prima estingueva addirittura il reato di stupro, venne definitivamente cancellato dal codice penale. Pare un’eternità fa, sul piano culturale e del costume, eppure in fondo sono passati “appena” 40 anni.