I leader europei hanno deciso di adottare una linea di repressione durissima contro i migranti che cercano di raggiungere le città europee, fermandosi solo a un passo dal finanziare direttamente, con fondi comunitari, la costruzione di barriere fisiche lungo i confini esterni dell’Unione europea — e senza impedire che progetti simili siano finanziati dai singoli stati o attraverso accordi indipendenti tra singoli stati. È una vittoria rilevante per il governo italiano di Giorgia Meloni: le conclusioni adottate dal Consiglio europeo contengono anche un punto sul “bisogno di cooperazione rinforzata” sulle attività di Ricerca e soccorso — un riferimento alle operazioni delle ONG che salvano troppi naufraghi in mare. L’accordo è stato celebrato anche da Identità e Democrazia, il gruppo politico di estrema destra che raccoglie Lega, Rassemblement National e Alternativa per la Germania: il portavoce del gruppo, Tobias Teuscher, ha celebrato il risultato dicendo che il gruppo “non ce l’avrebbe potuta fare da solo.” “Avevamo,” ha continuato Teuscher, sollevando un foglio di carta con una foto del leader del PPE, “un eccellente spin doctor. Lo conoscete tutti, si chiama Manfred Weber. Se sta adottando le nostre politiche, forse dovrebbe venire a lavorare per noi.”
Dopo un iter travagliato che dal 2013 vede l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti in causa con il Comune di Verona, con sentenza resa nota ieri, la seconda sezione della Corte d'Appello di Roma ha definitivamente condannato la città veneta al risarcimento di 50mila euro nei confronti dell'associazione, al pagamento integrale delle spese di giudizio, nonché alla immediata affissione dei manifesti a suo tempo censurati. Manifesti della campagna informativa circolata nel 2013 liberamente in tutto il resto d'Italia, "Viviamo bene senza D": una grande immagine giallo-nera (i colori sociali Uaar) con la scritta Dio, la cui iniziale sbarrata da una X ricordava ai cittadini che "dieci milioni di italiani vivono bene senza D". E che "quando sono discriminati, c'è l'Uaar al loro fianco".
Attorno al 17 febbraio, data in cui nel 1848 i valdesi ottennero i diritti civili tramite le “Lettere patenti” di re Carlo Alberto, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) indice la Settimana della libertà dedicata ai temi della laicità, dei diritti e della presenza evangelica nella società italiana. Il tema di quest’anno è “Libertà, cittadinanza, responsabilità“. A questo proposito la FCEI ha curato la pubblicazione del volume “Diritti, inclusione, integrazione. Percorsi di cittadinanza” (ed. Claudiana).
L’articolo su Avvenire.it dell’11 febbraio 20231 esordisce così: Mentre la politica si accapiglia sull’eventualità che l’autonomia differenziata possa produrre venti sistemi scolastici regionali diversi, nel silenzio generale l’Italia sta scivolando verso il monopolio statale dell’educazione. Come vedremo l’allarme non deve lasciare indifferenti coloro che guardano alla società, e soprattutto alla scuola, da una posizione rigorosamente laica.