Di fcei.it

Attorno al 17 febbraio, data in cui nel 1848 i valdesi ottennero i diritti civili tramite le “Lettere patenti” di re Carlo Alberto, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) indice la Settimana della libertà dedicata ai temi della laicità, dei diritti e della presenza evangelica nella società italiana. Il tema di quest’anno è “Libertà, cittadinanza, responsabilità“.  A questo proposito la FCEI ha curato la pubblicazione del volume “Diritti, inclusione, integrazione. Percorsi di cittadinanza” (ed. Claudiana).

Di Davide Babboni

L’articolo su Avvenire.it dell’11 febbraio 20231 esordisce così: Mentre la politica si accapiglia sull’eventualità che l’autonomia differenziata possa produrre venti sistemi scolastici regionali diversi, nel silenzio generale l’Italia sta scivolando verso il monopolio statale dell’educazione. Come vedremo l’allarme non deve lasciare indifferenti coloro che guardano alla società, e soprattutto alla scuola, da una posizione rigorosamente laica.

Tratto da MicroMega di Rossella Guadagnini

“L’Europa ci dà le risorse del Pnrr non per filantropia, ma perché teme il crollo dell’Italia”. Così il presidente Svimez, Adriano Giannola, durante l’incontro odierno a Napoli “Un Paese, due scuole”, che ha messo in luce la gravità della nostra situazione scolastica e il divario esistente tra il nord e il sud d’Italia. Il crollo degli investimenti sull’istruzione negli ultimi 10 anni al meridione è stato infatti molto più pesante nel meridione, accrescendo le disuguaglianze già esistenti. Lo spiega bene la seguente parabola confermata da dati che parlano chiaro. “In Italia ci sono due bambini, nati lo stesso anno. Una si chiama Carla e vive a Firenze, l’altro Fabio e vive a Napoli. Entrambi decenni, frequentano la quinta elementare in una scuola della loro città. Ma mentre la bambina toscana, secondo i dati del rapporto Svimez 2023 sulla scuola, ha avuto garantite dallo Stato 1226 ore di formazione, il bambino cresciuto a Napoli non ha avuto a disposizione la stessa offerta educativa, perché nel mezzogiorno mancano infrastrutture e tempo pieno.

Tratto da Huffington di Stefano Fassina

Quale può essere la spiegazione per questa duplice involuzione? In breve: la diffusa percezione di impotenza della politica e di irrilevanza delle istituzioni.

Guardiamo ai risultati delle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia come agli ultimi punti di una serie storica. La prima tendenza impressionante è l’astensione in inarrestabile aumento negli ultimi decenni. Un’astensione con un nettissimo segno di classe. A tal proposito, le analisi delle precedenti tornate elettorali, amministrative e politiche sono inequivocabili. In attesa della scomposizione sociale del voto del 12-13 febbraio scorso, ne troviamo chiara conferma nell’affluenza a Roma, dove la quota di votanti in ciascun Municipio è direttamente proporziale al reddito medio in esso registrato. In sostanza, la nostra democrazia diventa, di fatto, “censitaria”.

Tratto da Il Gazzettino

Nella rivista medica si propone il concetto di utilizzare l'intero corpo di donne vegetative come surrogati per "futuri genitori che desiderano avere figli ma non possono o preferiscono non gestare".

Un invito che ha indignato la comunità scientifica. È la proposta di una professoressa norvegese: usare i corpi delle donne morte clinicamente per la maternità surrogata. L'articolo è apparso sulla rivista di medicina bioetica Journal of Theoretical Medicine and Bioethics e sta suscitando la reazione fuoriosa da parte di molte donne sui social media.

Tratto da L'Essenziale di Annalisa Camilli

All’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, in Calabria, i ginecologi sono tutti obiettori di coscienza. Nell’ospedale calabrese l’interruzione di gravidanza è possibile solo due volte alla settimana quando è presente il medico “a gettone” che pratica l’ivg. “A più di sei mesi dalle dimissioni dell’unico ginecologo non obiettore dell’Annunziata, il servizio è ancora carente e procede a singhiozzo”, spiegano le attiviste del collettivo cosentino Fem.In che a dicembre hanno incontrato la direttrice amministrativa dell’ospedale, ottenendo la promessa di stipulare una convenzione per avere altri due medici a contratto e garantire il servizio sul territorio.

Ma “questo a oggi non si è ancora verificato e a svolgere il servizio c’è un solo medico”, scrivono le attiviste sulla loro pagina Facebook. Sul caso ha presentato un’interrogazione parlamentare la deputata Anna Laura Orrico, il 18 gennaio.

Comunicato del circolo Uaar di Roma

Attraverso formale invito il professor Massimiliano Fiorucci, rettore di Roma Tre, università pubblica della capitale, convoca studenti e docenti alla cerimonia di inaugurazione dell’anno di studi. Peccato però che a parlare alla cerimonia non sia un accademico, un letterato o uno scienziato, bensì un uomo di fede. Quella cattolica, ovviamente.

Il prossimo 21 febbraio, infatti, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, terrà la lectio magistralis nell’aula magna della facoltà di Lettere del terzo ateneo romano in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.

«Ci chiediamo – dichiara Irene Tartaglia, coordinatrice del Circolo Uaar di Roma – quali siano le particolari competenze tecniche che rendono “Sua Eminenza” il presidente dell'assemblea permanente dei vescovi la persona giusta per inaugurare l’apertura dell’anno accademico di un’università pubblica, laica e presumibilmente di tutte e tutti. Non solo: evidenziamo come il tema dell’importante lezione sia l’“Educazione ai diritti e alla pace”, cosa difficile a nostro avviso da fare da parte di chi per statuto è contro la parità di genere e rappresenta uno Stato teocratico che non ha mai dato adesione alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e non ha firmato la Convenzione europea sui diritti umani, nonché ripreso dall'Onu per il suo ambiguo atteggiamento nella protezione di preti colpevoli di abusi su minori».

Tratto da Dire di Chiara Adinolfi 

ROMA –  Il video che sta già circolando sui social è confusionario, ma basta per capire lo stato di tensione che si è accesa questa mattina al liceo ‘Einstein’ di Via Bologna a Torino, da ieri occupato per protestare contro “il modello scolastico disegnato dal ministro dell’Istruzione Valditara e contro il suo concetto di merito”, spiega alla Dire Martina, studentessa torinese. Nelle immagini pubblicate sulle pagine Instagram di ‘Osa nazionale‘ e ‘Collettivo Einstein Torino‘, si vedono gli occupanti trincerati dentro la scuola e, fuori dai cancelli, gli agenti della Digos in borghese che tentano di accedere. Per una frazione di secondo, si vede il braccio di un agente attorno al collo di uno studente, poi la presa viene lasciata, il cancello si richiude e gli studenti tornano a urlare “fuori la polizia dalle scuole”. “Ora la situazione si è calmata”, spiega alla Dire Martina, che non frequenta il liceo Einstein ma fa parte di Osa Torino, l’organizzazione studentesca che ha promosso l’occupazione. Dopo l’episodio di questa mattina gli studenti hanno indetto un’assemblea nel primo pomeriggio e sono intenzionati a continuare la loro protesta. “Forse l’occupazione dell’Einstein ha dato fastidio perché non è stata una finta occupazione ma una vera protesta, con corsi sulla lotta No-Tav, e laboratori sul diritto alla casa e sul conflitto in Palestina”, spiega la studentessa. “L’intenzione è quella di far proseguire l’occupazione fino a venerdì, ma a questo punto speriamo di coinvolgere anche altre scuole e di estendere la protesta”, aggiunge.

Di Davide Babboni

Nella lettera di due settimane fa ho accennato all’universalità dell’attitudine umana al “credere” o, ancor meglio, alla sua necessità, indipendentemente da appartenenze religiose. Aggiungo a quella mia opinione, spero non troppo a scapito della chiarezza, che tutti credono a qualcosa e tutto è credenza (quantomeno è ciò che io credo). Se è così con quale criterio possiamo attribuire a una credenza un suo grado di attendibilità? Dipenderà dal contesto in cui vogliamo valutarla. Se l’oggetto della credenza ha a che fare con la rappresentazione della realtà (cioè tutto, tranne quello che riteniamo consapevolmente fantasia o bugia), metterei al primo posto il criterio popperiano (1) della falsificabilità. Premesso che tutte le opinioni sono lecite (qui ci metterei un “quasi”), bisogna accordarsi su cosa le può falsificare; quindi occorre accettare un paradigma di verifica (2), cosa non scontata neppure per la scienza, figuriamoci per altri ambiti meno strutturati. Del resto anche il paradigma è una credenza, e infatti con questo criterio io esprimo la mia; certo corroborata da molti illustri pensatori, ma non da tutti e, in ogni caso, il criterio della maggioranza, che mi pare già infido per le elezioni, risulta improponibile per i concetti: ci troveremmo ancora in una barbarica ignoranza, peggiore di quella attualmente in essere. Con le proprie credenze, ognuno esprime i suoi condizionamenti; ed ognuno attribuirà un peso alle altrui e, se è intellettualmente onesto, anche alle proprie. L’opinione sulle credenze richiede una meta-credenza, con rischio di un infinito vorticare a elica. Poiché il nostro tempo è finito, e qualche decisione bisogna pur prenderla, è necessario fermarsi ai primi giri; ma almeno uno bisogna farlo.

Tratto da MicroMega di Alessandro Giacomini

Battezzare significa imporre una fede a un bambino, ma non solo. Pochi sanno che il battesimo è un contratto che impone degli obblighi: ubbidire alla Chiesa, pagare delle tasse in più e molto altro. Il battesimo è, quindi, una violazione dei diritti dell’infanzia.

Il battesimo religioso dovrebbe essere vietato ai minori. Se non a diciotto anni almeno fino ai dodici. Qualcuno sussulterà a questa affermazione, ma sempre più spesso si sente parlare di “bambini cristiani “, o di “bambini musulmani”, in realtà si stanno riferendo a figli di genitori cristiani o musulmani. Gli stessi genitori sono cattolici, islamici, ortodossi, protestanti, induisti per una mera questione di appartenenza geografica.

Di Silvio Lavalle

La vicenda che sta mettendo l’attuale presidente statunitense Joe Biden in seria difficoltà e che potrebbe pregiudicare la sua ricandidatura alle prossime elezioni presidenziali ricalca un’analoga vicenda molto recente al centro della quale c’è l’ex presidente americano Donald Trump, attualmente sotto inchiesta. Entrambi sono stati colti in flagrante violazione delle severe norme di sicurezza che prevedono che i documenti di interesse nazionale, classificati, cioè segreti, non possano uscire dal palazzo del Congresso e dagli uffici in cui sono custoditi. Trump ne aveva in gran quantità nella sua smisurata dimora di Palm Beach. A margine si può osservare che la suddetta dimora non è affatto un luogo dalla privacy gelosamente custodita, come si potrebbe credere. Infatti di questa specie di Disneyland miliardaria in riva al mare Trump, per salvare un po’ le spese, affitta parti ad altri ricconi al prezzo di 200.000 dollari all’anno, come un qualunque ragioniere di Albenga farebbe con la sua casetta.

Tratto da FCEI

Sono aperte fino al prossimo 30 gennaio le iscrizioni scolastiche per l’anno 2023-24. Tra le scelte richieste a genitori e studenti anche quella di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (IRC). Lo “Sportello Scuola, Laicità, Pluralismo” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha redatto una serie di Domande e risposte – le cosiddette FAQ / Frequently Asked Questions – per agevolare la compilazione dell’iscrizione, fornire informazioni, evidenziare problemi e offrire soluzioni. Lo “Sportello Scuola, Laicità, Pluralismo” può essere contattato all’indirizzo email scuola@fcei.it.