Il sito pro vita che spiega quando (non) abortire, il consultorio Aied: “Ambiguo e con informazioni parziali ed errate. La consulenza psicologica deve essere laica”

Da Il Dolomiti, di Francesca Cristoforetti

Dopo la segnalazione de Il Dolomiti il contatto dell’associazione tedesca Profemina è stato rimosso dalla pagina della Provincia di Bolzano. Discutibili il suo metodo di consulenza online. Camin: “L’ascolto è fondamentale, i test impostati in questo modo non possono funzionare, risposte condizionate”. Fregona: “Confrontarsi con una operatrice pro life o pro choiche è molto diverso”

BOLZANO. “E’ un sito ambiguo che dà informazioni parziali ed errate. L’ascolto è fondamentale, i test impostati in questo modo non possono funzionare. Noi partiamo dall’ascolto della donna, accompagnandola in una scelta e una decisione che deve essere solo sua“. A parlare è Silvia Camin, presidente del consultorio laico Aied di Bolzano a seguito della segnalazione da parte de Il Dolomiti, sull’associazione tedesca pro life Profemina fino a pochi giorni fa presente con il suo contatto e-mail sulla pagina ufficiale della Provincia autonoma di Bolzano.

 

“La consulenza psicologica è poi una particolare forma di consulenza – spiega anche la psicoterapeuta del consultorio Aied Roberta Fregona – in cui non vengono fornite opinioni né consigli, ma strumenti per giungere ad una scelta personale, sentita, accettabile. La consulenza psicologica ha bisogno di essere una consulenza ‘laica’, altrimenti diventa educazione o propaganda. Campi di per sé legittimi, se riconoscibili come tali”.

 

“I questionari che vengono proposti online da questa associazione non partono dall’ascolto – sostiene la presidente – la riflessione della donna viene facilmente condizionata per il tipo di risposte che vengono proposte. E’ un’associazione pro vita, ma dal sito questo non emerge in modo immediato e chiaro, non viene reso esplicito il loro fine. Una donna deve essere consapevole a chi si sta rivolgendo nel momento in cui chiede un consulto”.

 

Dai test di gravidanza con tanto di “check” online dei propri sintomi a quello della “personalità” arrivando a quello “Aborto: sì o no?”: tutti test elaborati su “base emozionale“, ha dichiarato anche la stessa Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne che dopo la segnalazione ricevuta da Il Dolomiti ha deciso di rimuovere il contatto e-mail dalla pagina della Provincia, sostenendo di “non esserne a conoscenza” e che “verranno fatti degli approfondimenti su questa associazione” (Qui l’articolo).

 

Tra tutti i test online firmati Profemina, anche quello se prendere o meno pillola del giorno dopo, il contraccettivo d’emergenza utilizzato a seguito di un rapporto sessuale non protetto, o in caso di fallimento del metodo contraccettivo. Anche in questo caso vengono poste pochissime domande e tutte a risposta chiusa, senza margine di manovra nella scelta.

 

Nella risposta finale fornita dallo staff di Profemina, viene riportato: “Fondamentalmente dipende dalla fase del tuo ciclo in cui ti trovi. È possibile che tu sia rimasta incinta solo se il rapporto sessuale ha avuto luogo prima o durante i tuoi giorni fertili. Forse conosci molto bene te stessa e il tuo corpo e puoi di conseguenza valutare bene la situazione. Tuttavia, il ciclo può anche variare a volte ed essere influenzato da vari fattori”.

 

Una dichiarazione approssimativa e non corretta, dichiara la stessa Camin: “Questa è un’informazione scientificamente scorretta perché la percentuale di rischio in questi casi, anche se bassa, c’è sempre. Nessuno può avere la garanzia che l’ovulazione avvenga nella 14esima giornata e questo non viene detto”.

 

Il consultorio laico Aied, tra i diversi in provincia di Bolzano, si pone come obiettivo quello di supportare tutte le donne nella diverse fasi della loro vita in particolare nelle loro scelte riproduttive: “Cerchiamo di far aumentare la consapevolezza anche dei loro diritti – spiega Camin – chiaramente spaventa questo approccio per le donne più fragili e vulnerabili, quelle che hanno meno strumenti di interpretazione delle informazioni date”.

 

Anche la psicoterapeuta di Aied Fregona, sostiene: “La specifica caratteristica della consulenza è quella di essere uno scambio, dentro una relazione, in cui una persona esperta di una determinata materia accoglie, ascolta e fornisce informazioni specifiche a chi ne fa richiesta. La cornice è esplicita (area di competenza) così come è esplicito che l’interesse è quello di chi cerca la consulenza. Se chi offre la consulenza è a sua volta portatore di un interesse personale, può essere che i due bisogni convergano oppure divergano. In questo caso la trasparenza della cornice e delle istanze portate dalla consulente possono permettere alla persona di cogliere la differenza tra questi due ambiti“.

 

Nel caso della consulenza psicologica “di una buona consulenza psicologica – prosegue Fregona – il focus è sempre sull’ascolto di sé e sul potenziamento dell’autonomia e dell’autodeterminazione. Non farei una distinzione tra consulenza online e consulenza di persona, questi due anni di Covid hanno ampiamente dimostrato che pur con caratteristiche diverse sono entrambe efficaci. Farei piuttosto la distinzione tra cosa è consulenza e cosa no (primo criterio: uno scambio in una relazione tra due persone reali) e cosa è una consulenza psicologica e cosa no“.

 

Quando si parla poi di interruzione volontaria della gravidanza “è evidente che per la donna confrontarsi con un’operatrice pro life o pro choiche è molto diverso – conclude la psicoterapeuta – perché nel primo caso la consulenza è orientata a favorire la prosecuzione della gravidanza, nel secondo caso è orientata alla donna e a sostenere la sua capacità di scelta. In 25 anni di lavoro in consultorio ho incontrato molte donne che si sono trovate di fronte a un concepimento inatteso e non desiderato. Alcune hanno deciso di interrompere la gravidanza, altre di proseguire la gravidanza, qualcuna di dare in adozione il nascituro. Ognuna ha deciso per sé, in quel momento, con le risorse che aveva. Essere in sintonia con ciò che scegliamo è ciò che ci permette di sostenere negli anni la scelta fatta, quale essa sia.”.

 

Come anticipato anche dalla Commissione per le pari opportunità per le donne, c’è molta preoccupazione anche da parte di Aied: “Negli ultimi anni sentiamo sotto attacco delle conquiste che pensavamo ormai ‘inattaccabili‘, che avevamo quasi dato per scontato – dichiara la presidente Camin – in questa campagna elettorale ci fanno rabbrividire certe dichiarazioni di alcuni politici che mettono in discussione la libertà di scelta. La sensazione è quella di non poter abbassare la guardia“.

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