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Museo Egizio, anche l’assessore Poggio scarica Marrone: “Greco è un grande manager”

Tratto da La Stampa

TORINO. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino esprime all’unanimità, con assoluta convinzione, l’apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto, ormai dal 2014, dal proprio direttore Christian Greco, nel mirino della destra. Così, il museo, in una nota.

«Grazie al suo operato, il nostro museo è diventato un’eccellenza mondiale – si legge nel documento – con due importanti operazioni di trasformazione strutturale, oltre 90 collaborazioni con i maggiori atenei e istituzioni museali al mondo, attività di formazione e ricerca ai massimi livelli, sostenibilità ambientale e finanziaria, oltre a politiche di inclusione e importanti ricadute economiche per l’area cittadina e non solo. Ricordando che, in base all’articolo 9 del nostro statuto, la nomina e revoca del direttore spetta esclusivamente al Consiglio di Amministrazione, rinnoviamo a Christian Greco la nostra totale fiducia e il più sentito ringraziamento per il suo straordinario lavoro».

Le reazioni della politica

L’attacco dell’assessore regionale Marrone ha provocato una serie di reazioni politiche. L’ex sindaca e oggi parlamentare M5S, Chiara Appendino, ha presentato un’interrogazione al ministro della Cultura, Sangiuliano, chiedendo di prendere posizione: «O la presidente Meloni glielo vieta in virtù delle figure poco edificanti da lei fatte in passato nell’attaccare Greco?». Il riferimento è a un video nel quale l’allora non ancora premier Giorgia Meloni si era presentata fuori dal Museo Egizio confrontandosi con il direttore greco su una promozione del biglietto in favore degli stranieri. Per Appendino le parole di Marrone denotano «poca conoscenza del museo e del percorso che il direttore Greco e il suo staff hanno portato avanti in questi anni e che hanno dato prestigio non solo al museo ma anche a Torino, al Piemonte e all’Italia».

La presa di distanza della collega della Cultura

Marrone, che è assessore all’Integrazione socio sanitaria, è stato sconfessato dalla sua stessa collega con delega alla cultura. «Christian Greco è un manager di grande competenza e valore come dimostrano i risultati raggiunti dal Museo Egizio, quella di Marrone è un’opinione personale» ha dichiarato Vittoria Poggio.

“Qualunque cosa è insignificante rispetto ai nostri progetti”

E in mattinata è arrivata anche la replica dello stesso Christian Greco: «Non faccio politica, mi dedico all’antico e non alla contemporaneità – ha dichiarato il direttore dell’Egizio -. Sono un egittologo e lo rimarrò anche se dovessi andare a servire cappuccini in un bar di Porta Nuova». La sua squadra, composta da 70 persone, scava in Egitto e sta lavorando al bicentenario del museo. «Avendo questa responsabilità incredibile mi faccio sempre forza del fatto che qualunque cosa è insignificante rispetto alla vita dei nostri progetti – ha detto Greco – Sono oggetti che hanno una vita media di 3500 anni, vuole che si spaventino di un direttore? Andiamo avanti, il Museo Egizio va avanti. I direttori passano, il museo rimane qui da 200 anni».

La lettera aperta di 92 studiosi

«Leggiamo con costernazione le dichiarazioni di alcune figure politiche sul prossimo rinnovo del mandato di Christian Greco, direttore del Museo Egizio, incentrate su argomentazioni che giudichiamo totalmente inadatte ad affrontare il discorso del destino di uno dei musei più importanti d’Italia». Lo affermano, in una lettera aperta, 92 studiosi – egittologi italiani, membri del Comitato Scientifico del Museo Egizio, Tine Bagh per conto del Comité international pour l’égyptologie e Tarek Tawfik, presidente dell’Associazione Internazionale degli Egittologi – che esprimono «pieno appoggio» a Greco e chiedono «massima attenzione da parte di tutti affinché l’importante lavoro compiuto finora non venga dilapidato e che, anzi, possa esserne garantita la continuità in un clima sereno e collaborativo». «Dirigere un museo come l’Egizio, dopo averlo trasformato in un punto di riferimento del panorama culturale e sociale italiano – affermano gli studiosi – non è meramente una questione di capacità manageriali. Queste ultime servono a mettere in atto una visione di lungo termine basata su solide competenze scientifiche e capacità di dialogo. Il direttore Greco, a differenza di altri, possiede tutte queste qualità e gode della massima stima e del supporto della comunità scientifica e accademica sia italiana che internazionale. Il Museo Egizio si sta preparando alla celebrazione del bicentenario, che rappresenta una tappa importante di un percorso profondamente intrecciato con la storia italiana e che offrirà alla città di Torino visibilità e afflusso di visitatori (ancora più di quanto il Museo non faccia già nel quotidiano). Il Museo e il suo direttore stanno lavorando già da lungo tempo a questo obiettivo, senza nulla lasciare al caso e all’improvvisazione. Lo stanno facendo per tutti noi studiosi, per il grande pubblico, per Torino e per l’Italia. Vanno sostenuti in questa grande impresa da tutti, a partire dalle istituzioni e da chi le rappresenta. Il dibattito è uno dei pilastri della democrazia ed è ovviamente benvenuto. Che si svolga dunque sulla base di fatti comprovati: prima di esternare, andate al Museo Egizio».

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