La lunga carriera di Piero Angela in tv: un illuminista che odiava la pseudoscienza e rendeva facili concetti difficili

Tratto da Il Corriere, di Aldo Grasso

La grandezza del divulgatore scomparso risiedeva nel suo non essere un accademico

Una volta, durante un convegno, un relatore chiese a Piero Angela perché nei suoi programmi di divulgazione non avesse mai nominato Dio. Domanda ingenua e il primo a stupirsene fu Angela stesso. Il grande giornalista, scomparso a 93 anni, è sempre stato persuaso che la cultura scientifica, quella che discende dagli illuministi, fosse implicitamente superiore a ogni altro tipo di conoscenza, perché più «saggia» (la scienza vive sul suo incessante processo di verifica collettiva che le permette col tempo di individuare ed emendare eventuali errori) e non condizionata dalle ideologie e dalle credulità. Per questo aveva fondato il CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, un’associazione di promozione sociale, scientifica ed educativa, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico.

Tutto, infatti, ebbe inizio con «Indagine sulla parapsicologia», un’inchiesta televisiva in cinque puntate, ideata, realizzata e condotta da Piero Angela, andata in onda nel mese di aprile del 1978 sulla Rete Uno della Rai: il minuzioso lavoro di verifica e indagine condotto da Angela rompeva il giocattolo e dimostrava che le cose stavano in maniera radicalmente opposta. La divulgazione scientifica moderna e rigorosa, nella storia della tv italiana, nasce nel 1981 con Piero Angela e con Quark, la sua rubrica di “viaggi nella scienza” che abbandona definitivamente l’afflato umanistico delle trasmissioni precedenti per conservarne intatto l’intento pedagogico e didascalico. Buona parte della trasmissione era costituita da f ilmati e documentari, prodotti all’estero soprattutto dalla BBC, e introdotti in studio dal linguaggio semplice e chiaro di Angela. Lo scopo del conduttore, perfettamente raggiunto nel corso degli anni, era quello di rendere accessibile allo spettatore televisivo argomenti scientifici e tecnologici apparentemente ostici e difficili.
La grande abilità comunicativa di Angela nell’esporre anche argomenti complessi derivava proprio dal suo essere non un uomo di scienza, ma in primo luogo un giornalista che avvicinava il problema scientifico gradualmente, con la curiosità e i dubbi dell’uomo comune. Così Angela, cui nel tempo si è affiancato il figlio Alberto, è riuscito con le sue trasmissioni a rendere accessibile l’informazione scientifica e tecnologica a un pubblico di milioni di telespettatori. Ha persino teorizzato la sua formula espositiva: «Il mio linguaggio sta dalla parte del pubblico, i contenuti dalla parte degli scienziati». Angela (Torino 1928) era entrato in Rai come cronista e collaboratore del Giornale Radio. Dal 1955 al 1968 è stato corrispondente del Tg, prima da Parigi poi da Bruxelles; successivamente ha presentato con Andrea Barbato la prima edizione del Tg delle 13.30 e nel 1976 è stato il primo conduttore del Tg2. Dal 1971 ha cominciato a sperimentare con grande successo la strada del documentario scientifico con il programma Destinazione uomo. Nel 1978 ha condotto Indagine sulla parapsicologia e nel 1980. Dal 1981 ha monopolizzato il campo della divulgazione scientifica con Quark e i successivi programmi «satelliti» (Quark economia, Il mondo di Quark, Quark in pillole, Quark speciale, Quark scienza) utilizzando tutte le risorse della comunicazione audiovisiva: dai documentari prodotti dalla BBC e da David Attenborough ai cartoni animati di Bruno Bozzetto, dalle interviste con gli esperti alle spiegazioni in studio.

Nel 1990 è stato protagonista di un affascinante viaggio nel corpo umano con La macchina meravigliosa e nel 1993 ha esplorato, con il figlio Alberto, il mondo preistorico nel programma Il pianeta dei dinosauri. Nella stagione 1995-96 Raiuno ha iniziato la fortunata serie di Superquark ancora in onda in questi giorni. Nel 2017 il “Foglio” aveva lanciato un appello perché Angela venisse nominato senatore a vita per salvaguardare la cultura scientifica messa in crisi «da un banda di politici rozzi e incompetenti». Esemplare la sua risposta: «Naturalmente sarebbe un onore, oltre che una grande gratificazione personale. La ringrazio quindi per aver lanciato questa idea… Io, però, faccio un altro mestiere. È un mestiere che amo, e che spero di poter continuare a fare ancora per qualche tempo. È anche questo un modo per servire il mio Paese, cercando, per quanto possibile, di diffondere quella cultura moderna così necessaria in un mondo che cambia rapidamente. Grazie quindi per aver pensato a me, ma ritengo sia meglio che qualcun altro ottenga questa nomina così prestigiosa». È stato un affabulatore elegante, preparato, coscienzioso. Una grande perdita per tutti.

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