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Cattolici oltranzisti e identitari, prove di nazionalismo teo-con ad Assisi

Articolo tratto da IlManifesto.it

La destra cattolica oltranzista prova a ricompattarsi e convoca una due giorni ad Assisi il 9-10 settembre («Le Tavole di Assisi») per «rilanciare il pensiero cristiano, conservatore e identitario». Ci sono tutti: fanatici pro-life, crociati anti-gender, paladini della famiglia naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna, cripto-sovranisti travestiti da pacifisti. Non mancano le benedizioni ecclesiastiche, portate da vescovi in pensione e ancora in attività e da teologi tradizionalisti orfani di Ratzinger.

«Non è la nascita di un movimento politico», mettono le mani avanti gli organizzatori, «ma un’occasione di incontro, ascolto, confronto e preghiera per fare rete e riflettere sul contributo che i valori e le radici cristiane possono e devono offrire alla politica, superando quella inferiorità culturale e quello scivolamento verso il pensiero unico che purtroppo sta caratterizzando le scelte di certi esponenti di centro-destra».

Probabilmente sarà proprio così, anche perché a destra lo spazio, per ora, sembra già saldamente presidiato e occupato: non un nuovo soggetto politico, ma un’area teocon capace di puntellare gli scollamenti liberal del governo Meloni-Salvini, a cui potrebbero guardare con interesse gli esponenti della ex destra sociale (ad Assisi infatti ci sarà Gianni Alemanno) e soprattutto i leghisti più duri e meno puri alla ricerca di identità nel tradizionalismo cattolico, come l’ex senatore Simone Pillon, neocatecumenale, che aprirà la kermesse di Assisi insieme alla giornalista e scrittrice Costanza Miriano, autrice di una delle “bibbie” dei pro-family, Sposati e sii sottomessa.

«Le sfide che attendono l’Italia e l’intero Occidente sono ormai evidenti, dall’assalto alla vita e alla famiglia fino alla guerra, dalla dittatura del pensiero unico fino al controllo capillare dell’informazione, della vita più intima delle persone, dal soffocamento della libertà di pensiero fino al definitivo sradicamento delle radici cristiane», scrivono gli organizzatori (capofila è l’associazione “San Tommaso Moro”, guidata da Pillon). «Sempre più spesso gli esponenti del mondo conservatore soffrono di una sorta di “inferiorità culturale” che li porta ad allinearsi al pensiero unico liberal, globalista, anticristiano e in definitiva anti-umano. Eppure le nostre radici, intrise di umanesimo cristiano, ci offrono risposte coraggiose e ragionevoli per affrontare le sfide del nostro tempo. Basta saperle trovare ed alimentare. Per questo e per molto altro ci incontreremo con ospiti di eccezione, tutti accomunati da una grande voglia di resistere al pensiero unico».

I nomi degli ospiti, in effetti, fanno capire cosa si dirà ad Assisi. Fra gli altri ci sarà Massimo Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra (per lui l’omosessualità è «un disagio identitario» e «nessuno studio prova che non sia una malattia»), leader del Family Day, consulente del Dipartimento delle politiche antidroga del governo Meloni. Il banchiere turbo-liberista Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior durante il pontificato di Ratzinger, interverrà su «Inverno demografico e neo-malthusianesimo» e probabilmente illustrerà la sua tesi secondo cui la crisi economica globale sarebbe causata dal calo della natalità. Toni Brandi, presidente dell’associazione Pro Vita & Familia, vicino al leader di Forza Nuova Roberto Fiore, guiderà la sessione su «Umano, trans-umano o disumano?», durante la quale relazionerà anche Marcello Foa, presidente della Rai scelto dal governo giallo-verde Conte-Salvini e confermato dal successivo esecutivo.

A dare il benvenuto ai partecipanti sarà monsignor Giampaolo Crepaldi, tradizionalista vescovo emerito di Trieste, fra i leader dell’opposizione a Bergoglio, attestato su posizioni più che salviniane sul tema migrazioni: «Esiste un diritto ad emigrare ma non esiste un diritto assoluto ad immigrare, ossia a entrare in ogni caso in un altro Paese», teorizzò il prelato qualche anno fa. È invece ancora in attività e ad Assisi terrà una lectio magistralis monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia che aveva salutato la vittoria elettorale di Giorgia Meloni come l’avvento di un «umanesimo cristiano» e poche settimane fa aveva contestato che al funerale di Michela Murgia siano stati fatti parlare in chiesa «persone con convinzioni e pensieri difformi dalla dottrina cattolica», e che ora parteciperà anche alla festa provinciale della Lega.

L’evento si svolgerà alla Domus Pacis, accanto alla basilica di Santa Maria degli Angeli, che custodisce la Porziuncola, il luogo dove Francesco d’Assisi è morto (e dove «pregheremo insieme», spiegano gli organizzatori) . Poco distante, nella cripta della basilica inferiore di Assisi, è sepolto il corpo del santo, simbolo di amore per il creato e di fratellanza fra gli esseri umani. Che forse, fra il 9 e il 10 settembre, si rivolterà nella tomba.

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