21 Ott Il piano della Germania per legalizzare la cannabis: possesso legale fino a 20 grammi e vendita anche in farmacia
Tratto da Openonline di Gianluca Brambilla
Ecco i primi dettagli della riforma sulle droghe leggere sul tavolo del ministro della Salute tedesco
Possesso legale fino a 20 grammi per i maggiorenni, vendita regolamentata e limite al 15% del principio attivo Thc. Sono questi alcuni dei punti principali del piano messo a punto dalla Germania per la legalizzazione della cannabis. La riforma, riportata oggi in anteprima da Rnd, ha come obiettivo principale la depenalizzazione dell’acquisto e del possesso di piccole quantità di cannabis. La riforma del mercato delle droghe leggere era stata promessa in campagna elettorale da ognuno dei tre partiti che oggi compongono la cosiddetta «coalizione semaforo»: socialisti, verdi e liberali.
Il piano tedesco
La bozza della riforma è ora sul tavolo del ministro della Salute Karl Lauterbach, che la sottoporrà agli altri ministeri coinvolti. Ma cosa prevede di preciso il piano tedesco? Innanzitutto, i maggiorenni che acquistano o possiedono fino a 20 grammi di cannabis non potranno essere puniti. Anche la coltivazione cesserà di essere un reato: la nuova legge, infatti, consentirà l’autocoltivazione di un massimo di due piante per scopi terapeutici o ricreativi. Più stringente invece la regolamentazione delle attività di vendita. I negozi di cannabis, infatti, potranno operare solo se in possesso di un’apposita licenza e dovranno rispettare un limite massimo del 15% di Thc, il principio attivo della pianta. Resta vietata la vendita di cannabinoidi sintetici, così come qualunque forma di pubblicità di prodotti a base di cannabis. Secondo la bozza anticipata oggi, il governo tedesco sta valutando anche la possibilità di vendere piccole dosi non solo nei negozi dotati di licenza, ma anche nelle farmacie. Una soluzione, si legge nel documento, che permetterebbe di «sopprimere il mercato nero».
Per quanto riguarda le imposte sulle vendite, la riforma prevede l’introduzione di una «tassa sulla cannabis», che dovrebbe variare in base al contenuto di Thc. Ancora non è chiaro l’importo dell’imposta, anche se si stabilisce che il prezzo finale del consumatore «dovrà avvicinarsi al prezzo del mercato nero». Resta poi il problema della produzione. L’Unione Europea e il diritto internazionale, infatti, prevedono il divieto di importazione di cannabis. Di conseguenza, l’intero fabbisogno dovrà essere coperto dalla coltivazione in Germania. Le norme contenute nella proposta di legge non sono ancora definitive e hanno già aperto il dibattito tra i partiti della maggioranza. Kristine Lütke, esponente dei Liberali, l’ha definita «inutilmente restrittiva» e «un disastro per i giovani e la protezione dei consumatori». I Verdi hanno criticato la legge europea «rudimentale» che vieta l’importazione di cannabis, mentre i Socialdemocratici di Scholz si sono detti soddisfatti dei punti contenuti nella bozza.
Cosa succede nel resto dell’Europa
Lo scorso dicembre, Malta è diventato il primo Paese in Europa a legalizzare sia la produzione che il consumo di cannabis. La regolamentazione più tollerante resta quella dei Paesi Bassi, dove però la produzione per uso ricreativo resta illegale. Il Regno Unito è uno dei Paesi con le politiche più restrittive, mentre in Spagna la situazione è più nebulosa: il consumo di cannabis è stato depenalizzato ma non legalizzato, mentre la vendita per fini ricreativi è considerata un crimine. In Italia, l’uso ricreativo di Cannabis light può essere punito come reato amministrativo, anche se una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha di fatto depenalizzato la coltivazione in casa di piccole quantità di piante per uso personale.
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