Walter Nuzzo e Valentino Castellani

Torino – Comitato interfedi: non c’è bisogno di simboli religiosi

In merito alla laicità degli spazi pubblici, Valentino Castellani, già Sindaco di Torino e presidente del Comitato interfedi della Città di Torino, nel corso di un’audizione in Comune ha detto parole definitive sull’antica diatriba relativa al crocifisso nella sala del Consiglio comunale e in generale sui simboli religiosi negli spazi istituzionali. “Il Comitato Interfedi ha sempre ritenuto che la laicità delle istituzioni pubbliche sia una garanzia per tutte le fedi religiose. Lo spazio pubblico, specie se istituzionale, è uno spazio caratterizzato dai principi della Carta costituzionale e non chiede l’uso di simboli religiosi. Questione resa ancor più delicata e complessa quando la comunità è una comunità multireligiosa”. Castellani ha auspicato che la riflessione operata dal Comitato Interfedi sia utile al Consiglio comunale in vista del voto che a breve dovrà esprimere su questa materia

La questione del simbolo religioso presente in Sala Rossa, la rimozione del crocifisso o meno dall’aula consiliare, è stata commentata dal Comitato Interfedi audito oggi pomeriggio dalla Conferenza dei Capigruppo di Palazzo civico coordinata dalla presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo. Il presidente del Comitato Valentino Castellani ha letto un testo riepilogativo delle posizioni emerse nel dibattito interno dell’organismo consultivo dell’Amministrazione comunale: “Tutti i simboli meritano rispetto, riguardano sentimenti profondi dei credenti e rispettarli equivale al rispetto dovuto ad ogni singola persona. Nella gestione dei simboli religiosi noi ci siamo regolati – ad esempio nel progetto delle stanze del silenzio negli ospedali – privilegiando uno spazio neutro, senza simboli, per rispettare sia coloro che simboli non hanno sia le persone che non professano alcuna fede religiosa e possono usare l’occasione della stanza del silenzio per momenti di riflessione personale.”

In merito alla laicità degli spazi pubblici Castellani ha aggiunto: “Il Comitato Interfedi ha sempre ritenuto che la laicità delle istituzioni pubbliche sia una garanzia per tutte le fedi religiose. Lo spazio pubblico, specie se istituzionale, è uno spazio caratterizzato dai principi della Carta costituzionale e non chiede l’uso di simboli religiosi. Questione resa ancor più delicata e complessa quando la comunità è una comunità multireligiosa.”

In Comune la vicenda è in discussione con la presentazione del consigliere Silvio Viale (+Europa & Radicali italiani) di una delibera richiedente una modifica al Regolamento del Consiglio comunale 286 concernente la presenza di simboli religiosi in Sala Rossa: “Ci rimettiamo alla responsabilità dei singoli Consiglieri chiamati a decidere” ha concluso Castellani auspicando che la riflessione di Interfedi abbia offerto considerazioni utili in vista del voto in Consiglio del provvedimento.

Roberto Tartara – Città Agorà

 

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