Regalie al vaticano: cancellare una riga

nonmollare quindicinale post azionista | 133 | 17 luglio 2023

Di Raffaello Morelli

Nella scorsa settimana, “Repubblica” e il “Messaggero” hanno dato rilievo alla notizia che il Ministero dell’Economia ha fornito i dati provvisori relativi alle denunce per l’8 per mille concernenti l’anno di imposta 2021; dai quali emerge che le firme della Chiesa diminuiscono (205 mila in meno), che quelle dello Stato aumentano (84 mila in più): Il Ministero ha anche, per la prima volta, rese note le destinazioni allo Stato (l’edilizia scolastica sfiora il 50%). Inoltre, viene commentato il perverso sistema di ripartire il gettito dell’8 per mille non in base alle scelte dei contribuenti ma assegnando anche le scelte non espresse in base alla percentuale delle scelte espresse. Così la Chiesa, con meno del 30% delle firme ottenute, raccoglie il 70% del gettito. Sulla stampa, pacata polemica sul meccanismo perverso e alcuni (UARR) che si rallegrano per il segnale incoraggiante di meno cittadini che firmano per la Chiesa. Nessun riferimento alla proposta dell’Associazione VIA LE MANI DALL’INOPTATO (www.vialemanidallinoptato.it)  che da qualche anno sostiene di abrogare una riga dell’art. 47, comma 2, della legge 222/1985, la fonte di questo vero e proprio raggiro per il cittadino. Invece si tratta di un’azione sempre più urgente (è spiegato in dettaglio su “Non mollare” n.128 di maggio). La cultura liberale non si attua con vecchie polemiche di sapore anticlericale che restano sterili. Si attua adeguando la legge italiana all’esigenza primaria di non ingannare il cittadino.

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