La città di Strasburgo limita la vendita di crocifissi durante la fiera di Natale

Tratto da Aleteia, di Francisco Vêneto

I responsabili adducono argomentazioni relative alla qualità dei prodotti

La città francese di Strasburgo ha limitato la vendita di crocifissi durante la sua famosa fiera di Natale, il Marché de Noël.

Nei preparativi per l’evento, tipico di varie città europee a dicembre, il Comune della città confinante con la Germania ha elencato i prodotti che possono e non possono essere commercializzati.

Tra quelli che si possono commercializzare figurano dalla birra calda alle prelibatezze italiane, mentre quelli proibiti includono dai popcorn allo champagne – anche se l’evento si svolge in Francia.

Al di fuori della categoria delle bevande e degli alimenti, ha suscitato polemiche la restrizione del crocifisso, che può essere venduto solo a determinate condizioni.

Secondo il portale di notizie cattolico, Gaudium Press, la misura ha causato indignazione, perché la natura stessa della fiera è cristiana. Di fatto, il nome originale del Mercato di Natale di Strasburgo é Christkindelsmärik, ovvero Mercato del Bambino Gesù. Dal punto di vista della fede cristiana, inoltre, non si può dissociare il Natale dalla Pasqua, e quindi dalla croce, per cui limitare il crocifisso è contraddittorio.

Gli autori della lista sono i membri della commissione “Strasburgo Capitale del Natale”. Sempre secondo Gaudium Press, il viceresponsabile della commissione, Guilherme Libsig, sostiene che l’obiettivo delle limitazioni è evitare la vendita di “prodotti di bassa qualità”, e aggiunge che tutti i prodotti legati al Natale possono essere venduti a patto che rispettino certi criteri qualitativi.

Resta da sapere se era proprio necessario menzionare esplicitamente il crocifisso tra le restrizioni o bastava stabilire la regola generale di qualità di tutti i prodotti, evitando un’altra polemica collegata al sentimento religioso dei cristiani.

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