08 Dic KissAss, quarant’anni da lobbista superstar
KISSINGER. American Express, Coca Cola, Volvo e Fiat, Jp Morgan… E tutta la Russia dei futuri oligarchi
Tratto da Il Manifesto, articolo di Luigi Pandolfi
L’eredità di Henry Kissinger? Non solo colpi di stato in America Latina, guerre e «diplomazia del ping pong». L’uomo è stato anche un grande lobbista e affarista, che ha saputo far fruttare le sue amicizie altolocate e la sua influenza su governi e gruppi industriali di mezzo mondo. Geopolitica e affari. Nel 1982 fonda la Kissinger Associates, Inc, una società di consulenza internazionale che offre ai suoi clienti il necessario supporto per la scelta di partner strategici su scala globale e per la realizzazione di investimenti redditizi fuori dai confini nazionali.
Sempre con la garanzia di «assistenza» nei rapporti con le alte sfere del potere politico. «Quel che mi interessa è ciò che si può fare con il potere», sarebbe stata una delle sue frasi più celebri.
Negli oltre 40 anni di attività, la KissAss ha avuto tanti clienti eccellenti in giro per il mondo, ma l’elenco completo di questi, ancora oggi, rimane un oggetto misterioso. Nel 1989 ha addirittura minacciato di citare in giudizio il Congresso, per resistere ad una richiesta di chiarimenti sul suo giro d’affari. Di certo, nella lista ci sono il colosso assicurativo Aig, la società di servizi finanziari American Express, banche come JPMorgan Chase Bank, aziende automobilistiche come Volvo e l’italiana Fiat. In Italia anche Montedison e Banca Nazionale del Lavoro, insieme ad una serie di gruppi del cosiddetto Made in Italy.
Ma il «lavoro» del lobbista Kissinger iniziò ben prima che venisse data alla luce la sua azienda personale. Nel 1975, fu lui ad «assistere» la multinazionale della chimica Union Carbide nei rapporti col governo indiano, per la realizzazione nel distretto di Bhopal di uno stabilimento per la produzione di fitofarmaci, divenuto poi tristemente famoso per l’incidente che si verificò nel 1984. Oltre cinquemila morti, che saliranno a più di quindicimila per gli effetti sulla salute degli agenti tossici che inquinarono l’aria, il terreno e le falde acquifere nell’area circostante. E fu la Kissinger Associates, successivamente, a tutelare gli interessi della Union Carbide, contro le comunità locali e le famiglie delle vittime del disastro.
Un ruolo di primo piano Kissinger e la sua società di consulenza lo svolsero anche nel processo di privatizzazione che interessò la Russia e gli altri paesi dell’est negli anni Novanta del secolo scorso. Fu la Kissinger Associates che aprì le porte di questi paesi alle multinazionali statunitensi, favorendo al tempo stesso la nascita ed il consolidamento di una borghesia compradora locale, totalmente asservita agli interessi economici e finanziari dei big di Wall Street, dunque ai suoi più importanti clienti. Più tardi, i membri di questa casta parassitaria saranno chiamati «oligarchi ». Non è un caso, d’altra parte, che l’azienda sia associata allo Us-Russia Business Council, un gruppo commerciale che rappresenta gli oltre 300 aziende statunitensi che operano nel mercato russo, tra cui ExxonMobil, JPMorgan Chase e Pfizer.
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