24 Nov Cos’è il fentanyl e perché è stato al centro degli accordi tra Cina e Stati Uniti
Si tratta di un derivato della morfina ma molto più potente e letale. In tre anni 200mila persone sono morte per overdose da fentanyl negli Stati Uniti
Tratto da Wired, articolo di Kevin Carboni
Cina e Stati Uniti hanno stretto un accordo storico per abbattere la diffusione del fentanyl, un potente oppiaceo sintetico che ha causato la morte di 200 mila persone in tre anni negli Stati Uniti, tra cui il cantante Prince e il rapper Coolio. La droga, approvata inizialmente come antidolorifico e anestetico dall’agenzia federale antidroga statunitense, è diventata una delle principali cause dell’epidemia di oppiacei che da anni attraversa gli Stati Uniti. L’accordo per il blocco del fentanyl è avvenuto nell’ambito del vertice dell’Asia-Pacific economic cooperation (Apec), che ha visto lo storico incontro tra il presidente statunitense Joe Biden e l’omologo cinese Xi Jinping, con un disgelo delle relazioni tra i due paesi relativo alla ripresa delle comunicazioni militari, a un maggiore impegno sul contrasto alla crisi del clima e nella lotta alla diffusione del fentanyl, per l’appunto.
La situazione negli Stati Uniti
Il fentanyl è un derivato dalla morfina, il famoso alcaloide estratto dal papavero da oppio. Rispetto al suo precursore ha un effetto tra le 30 e le 80 volte più potente, ma una durata molto più breve, circa un’ora contro le tre della morfina. Inoltre, la sua assunzione può avvenire in vari modi, per via orale, endovenosa, tramite inalazione o anche attraverso semplici cerotti che rilasciano la sostanza nella pelle, come quelli alla nicotina per intenderci.
Come altri oppiacei causa una forte dipendenza e i pazienti a cui era stato prescritto, per dolori cronici o post operatori, hanno continuato a cercare la sostanza anche dopo la fine del ciclo, facendone così fiorire lo spaccio illegale senza prescrizione. La situazione negli Stati Uniti è degenerata perché alcuni dei principali produttori, come la Purdue Pharma, hanno sempre sostenuto che non si potesse diventare dipendenti da fentanyl, per farne aumentare le prescrizioni, e ora si trovano ad affrontare cause milionarie per aver creato un problema di salute pubblica, come riporta il New York Times.
Lo stop in Italia
In Italia, con il decreto del 30 giugno 2020, il fentanyl e i suoi derivati sono stati inseriti nella tabella I delle sostanze stupefacenti e psicotrope, assieme all’eroina per intenderci, con l’obiettivo di contrastarne la produzione e la diffusione. Oltre a dare dipendenza anche sotto prescrizione medica, il fentanyl è ancora più pericoloso se usato in modo improprio, reagendo in maniera letale se mischiato con altri farmaci o se assunto in quantità eccessive. Basta una dose di appena 2 milligrammi per uccidere un essere umano.
Il ruolo della Cina
Il motivo per cui la Cina è coinvolta nel problema è che prima del 2019 era il principale esportatore di fentanyl negli Stati Uniti, tanto che i governi dei due paesi si sono accordati per bloccare l’esportazione di tutte le droghe legate al fentanyl, tranne in casi speciali. Così facendo però, il problema si è solo spostato verso il Messico, dove le aziende cinesi hanno dirottato i loro affari per aggirare l’embargo. A oggi, la principale fonte di fentanyl per gli Stati Uniti sono le organizzazioni criminali messicane, che usano componenti cinesi per sintetizzare la droga.
Dopo anni di tensioni in cui Washington ha sanzionato decine di aziende o persone fisiche cinesi legate alla produzione di fentanyl, il nuovo accordo stretto tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping, come riporta Reuters, segna un traguardo importante nel percorso di cooperazione tra le due potenze nell’affrontare questo problema. La Cina si è impegnata a frenare l’esportazione anche di sostanze necessarie a produrre il fentanyl e perseguire i produttori cinesi che violano i divieti sulle importazioni, tramite canali online, e gli Stati Uniti toglieranno dalle loro liste nere le società che risulteranno rispettose degli accordi.
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