28 Apr OLANDA: EUTANASIA PER I MINORI INCURABILI
Tratto da La Repubblica a cura della Redazione esteri
Il Consiglio dei Ministri olandese ha deciso di rendere possibile l’eutanasia per i bambini gravemente malati che hanno esaurito le opzioni di cura, in linea con le proposte pubblicate dal ministro della Salute Ernst Kuipers lo scorso giugno. Il protocollo, valido finora solo per i neonati, verrà ora estero per coprire anche i bambini di età inferiore ai 12 anni che soffrono in modo insopportabile e per i quali le opzioni di cure palliative non sono sufficienti ad alleviare i sintomi.
Secondo il ministero, le linee guida riguarderanno tra i 5 e i 10 casi all’anno. L’Olanda diventa così il secondo Paese a consentire ai medici di prestare assistenza alla morte di bambini di tutte le età: dopo il Belgio che lo consente dal 2014.
Nel 2020 il governo olandese aveva già esteso il suicidio assistito ai minori di 12 anni. Da anni, i medici olandesi chiedono che le norme possano coprire anche i bambini di età compresa tra uno e dodici anni: esistono infatti già delle linee guida per i neonati fino a 12 mesi, mentre i maggiori di 12 anni rientrano nella legge sull’eutanasia valida per gli adulti. “Si tratta di una questione particolarmente complessa che riguarda situazioni molto dolorose”, ha dichiarato Kuipers.
“Sono lieto che, dopo un’intensa consultazione con tutte le parti coinvolte, abbiamo raggiunto una soluzione che aiuterà questi bambini malati incurabili, i loro genitori e anche i loro medici”. L’eutanasia sarà possibile solo quando sarà l’unica opzione per porre fine alle sofferenze di un bambino. “Stiamo parlando di bambini che sono così malati che la morte è inevitabile e si prevede che moriranno presto”, ha detto Kuipers nel suo briefing.
Come verrà praticata l’eutanasia
La procedura dovrà seguire delle regole ferree. I medici, tanto per cominciare, devono essere convinti che la sofferenza del bambino sia insopportabile e che non vi sia alcuna possibilità di cura o di trattamento per alleviare il dolore. La possibilità dell’eutanasia deve poi essere discussa con i genitori ed entrambi devono dare il loro consenso. I medici dovranno infine consultare almeno un dottore terzo, slegato dal paziente in questione, che valuterà se tutti i criteri sono stati soddisfatti prima di dare il nulla osta. Un sondaggio condotto su 72 medici ha indicato che la stragrande maggioranza ritiene accettabile porre fine alla vita di bambini sotto i dodici anni in condizioni di sofferenza acuta, su richiesta dei genitori, e che una nuova legge dovrebbe consentirlo.
L’Olanda è stato il primo Paese al mondo a legalizzare l’eutanasia nel 2002 e nell’ultimo anno il tema è stato affrontanto anche in Portogallo, dove il Parlamento ha approvato il progetto di legge che consente il suicidio assistito per i maggiorenni in attesa della promulgazione del testo da parte del Presidente. Anche la Francia sta discutendo il tema del fine vita una Commissione dei cittadini voluta da Macron (circa 175 estratti a sorte) che si è appena espressa a favore. Qui dal 2005 la legge Leonetti autorizza i medici alle cure palliative.
Il Belgio ha reso legale l’eutanasia nel 2003 per poi estenderla anche ai minori; il Lussemburgo l’ha legalizzata nel 2009. La Spagna è stato il quarto Paese europeo e il settimo al mondo a rendere legale il fine vita (depenalizzato già nel 1995) nel 2021. La legge svizzera prevede sia l’eutanasia indiretta che quella passiva che il suicidio assistito. In Finlandia la legge prevede l’eutanasia passiva mentre in Svezia il suicidio assistito è tollerato.
In Italia l’eutanasia è un reato (punito dagli articoli 579 Omicidio del consenziente o dall’articolo 580 Istigazione o aiuto al suicidio del Codice Penale). Il suicidio assistito e l’interruzione delle cure sono considerati diritti inviolabili in determinati casi. Il dibattito parlamentare sulle “norme in materia di eutanasia” è iniziato nel 2016 grazie all’Associazione Luca Coscioni.
Ripreso nel 2019 si è poi nuovamente arenato fino al marzo 2021 quando una proposta di legge sul fine vita ha ricevuto il primo via libera dall’Aula della Camera. Proposta attualmente ferma al Senato. Nel febbraio scorso la Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile il quesito referendario, votato da quasi un milione e duecentomila persone, che chiedeva di depenalizzare l’omicidio del consenziente.
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