29 Nov Sventato il colpaccio per raddoppiare il finanziamento ai partiti
Tratto da il Post
Un emendamento al decreto fiscale in discussione in Senato, accolto e riformulato dal Governo, mirava a rivoluzionare le norme che garantiscono il sostegno volontario ai partiti politici attraverso il contributo del 2 per mille, la quota dell’Irpef che il contribuente può destinare, invece che allo Stato, ad uno dei partiti ammessi alla ripartizione. La norma prevedeva che anche la quota di chi non esplicita la scelta andasse ai partiti «in proporzione alle scelte espresse». La trovata replica di fatto l’attuale impianto dell’8×1000 che rastrella il grosso del denaro dei contribuenti proprio da coloro che non hanno espresso preferenza per una particolare confessione religiosa.
A quanto pare a 40 anni di distanza il Concordato di Bettino Craxi e dal segretario di stato vaticano, Agostino Casaroli, è ancora di ispirazione. L’attuale emendamento, in origine presentato dal Partito Democratico e da Alleanza Verdi e Sinistra, prevedeva di portare il tetto del 2×1000 da 25 milioni a 28 milioni. Il governo lo ha riformulato prevedendo di rastrellare anche il cosiddetto “inoptato”, cioè denaro proveniente dalle scelte non espresse, portando il tetto erogabile a 45 milioni di euro. Il presidente Mattarella, informato, ha tempestivamente fatto sapere di non essere disposto a firmare il decreto, inducendo così Governo e proponenti a sospendere questo goffo tentativo di raddoppiarsi il finanziamento. L’episodio induce ad un ragionevole pessimismo sul fatto che il Parlamento prima o poi avvii una iniziativa di revisione del Concordato, a partire delle norme truffaldine dell’8×1000 che ogni anno sottraggono una massa enorme di denaro allo Stato per riversarla nelle casse della Chiesa cattolica, mentre prelude ad una imminente campagna per resuscitare il finanziamento pubblico dei partiti, abolito nel 2013.
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