17 Mag Italia: decisione europea sullo scandalo delle politiche abitative discriminatorie contro i rom
Tratto da Amnesty international.
La decisione, presa oggi all’unanimità dal Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa, secondo la quale l’Italia ha gravemente e sistematicamente violato la Carta sociale europea riguardo alla situazione abitativa dei rom, deve promuovere un cambiamento nelle politiche discriminatorie italiane in materia di alloggio.
“La decisione odierna conferma ciò che da tempo era risaputo e che è stato più volte denunciato: in Italia le comunità rom hanno subito e continuano a subire da tempo una discriminazione diffusa e sistematica e un trattamento ineguale per quanto riguarda l’alloggio”, ha dichiarato Elisa De Pieri, ricercatrice presso l’Ufficio regionale europeo.
“Le comunità rom sono state sottoposte a segregazione etnica e a condizioni alloggiative al di sotto degli standard, ampiamente escluse dall’edilizia sociale ed esposte a continui sgomberi forzati che hanno privato migliaia di persone di un alloggio”, ha proseguito Elisa De Pieri.
La decisione del Comitato europeo dei diritti sociali è arrivata a seguito di una denuncia presentata da Amnesty International il 18 marzo 2019, basata su oltre dieci anni di ricerche condotte dall’organizzazione e dalle associazioni partner sulla situazione abitativa dei rom, soprattutto a Roma, Milano e Napoli.
Il Comitato ha stabilito che l’Italia ha violato i suoi obblighi su ogni punto sollevato dalla denuncia, nonostante i progressi limitati e a macchia di leopardo esposti dal governo italiano durante il procedimento. Il Comitato ha riscontrato che gli sgomberi forzati restano “una prassi abituale” ammessa dallo stesso governo e che l’Italia non ha adottato un quadro legislativo per porvi rimedio. Il Comitato, inoltre, ha affermato che “in pratica, la segregazione delle comunità rom, sinti e camminanti continua ancora”.
All’Italia ora è richiesto di adottare misure non solo per assicurare alloggi adeguati, senza segregazione e senza discriminazione, ma anche per fornire rimedi che vengano incontro alla richiesta di giustizia, attesa da lungo tempo, da parte di coloro che hanno subito discriminazione e segregazione.
“Migliaia di persone appartenenti a comunità le cui precarie condizioni di vita sono state documentate da Amnesty International per oltre un decennio, continuano a subire le stesse violazioni segnalate nella nostra denuncia. La decisione del Comitato deve porre finalmente termine a decenni di discriminazione”, ha concluso Elisa De Pieri.
“Le autorità devono inoltre fare tutto il necessario per combattere le radici profonde del razzismo contro i rom e metter fine alle continue violazioni dei diritti umani contro i rom.”
ULTERIORI INFORMAZIONI
La denuncia presentata il 18 marzo 2019 da Amnesty International al Comitato europeo dei diritti sociali aveva documentato gli sgomberi forzati, il continuo ricorso a campi segregati con alloggi al di sotto degli standard e la mancanza di uguale accesso all’edilizia sociale.
Il Comitato, che è l’organismo di controllo della Carta sociale europea – un trattato che garantisce i fondamentali diritti sociali ed economici – aveva dichiarato la denuncia ammissibile. Nel farlo, di sua iniziativa il Comitato aveva preso la rara decisione di ordinare alle autorità italiane di prendere provvedimenti immediati per porre fine agli sgomberi forzati.
All’epoca della denuncia di Amnesty International, in Italia circa 26.000 rom vivevano in insediamenti e centri segregati, in condizioni abitative al di sotto degli standard. Attualmente oltre 15.000 rom vivono ancora in insediamenti formali e informali e continuano a subire segregazione etnica e condizioni di vita discriminatorie all’interno di alloggi al di sotto degli standard. Gli insediamenti informali restano a rischio di sgombero forzato, una prassi che l’Italia non ha mai dichiarato illegale.
Negli ultimi due decenni, in numerose occasioni vari organismi per i diritti umani delle Nazioni Unite, dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa hanno stabilito che l’Italia ha violato i suoi obblighi in materia di diritti umani riguardo alle comunità rom.
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