15 Set Messico, la corte suprema depenalizza l’aborto in tutto il Paese
Tratto da Rainews.it
Il divieto di aborto “viola i diritti delle donne e delle persone in gestazione”, dice il massimo organo giurisdizionale messicano. Due anni fa una sentenza simile limitata a un solo Stato. Resta il problema di come garantire il diritto nella pratica
Per la prima volta, tutte le donne messicane non dovranno temere sanzioni penali in caso di aborto.
La Corte suprema di Giustizia del Paese ha infatti depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in tutti e 32 gli Stati che compongono la federazione. La massima autorità di giustizia, come si legge in un breve messaggio su X, ha dichiarato “incostituzionale il sistema giuridico che penalizza l’aborto nel codice penale federale, perchè viola i diritti delle donne e delle persone in gestazione”.
La sentenza è stata votata all’unanimità dagli 11 membri della Corte e dovrà essere rispettata da qualsiasi autorità giurisdizionale e amministrativa, in particolare dal personale delle istituzioni sanitarie e dalle procure. In pratica invalida tutti gli articoli e del codice penale federale che ancora prevedevano il carcere per le donne che abortiscono, depenalizzando di fatto l’interruzione di gravidanza su tutto il territorio nazionale. Ovviamente la sentenza avrà effetto retroattivo, rendendo nulli sia gli eventuali procedimenti in corso sia condanne già emesse.
Già due anni fa la Corte si era espressa nello stesso senso, con una sentenza che però era limitata allo Stato settentrionale del Coahuila. In realtà era già in atto un faticoso processo di depenalizzazione dell’aborto Stato per Stato, ostacolato dai movimenti più conservatori e religiosi: Città del Messico fu la prima giurisdizione messicana a depenalizzare l’interruzione di gravidanza, 15 anni fa, mentre appena la settimana scorsa Aguascalientes è diventato il 12° Stato ad abolire il reato di aborto.
La svolta messicana si inserisce nel contesto di una tendenza in America Latina ad allentare le tradizionali forti restrizioni sull’aborto, ma il vero problema resta l’applicabilità concreta del diritto delle donne all’autodeterminazione: in un continente dove i servizi sanitari sono assai fragili e quasi sempre a pagamento, le cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza sono rare e difficilmente accessibili da parte della popolazione più povera e meno alfabetizzata.
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