Tratto da Wired  Alla maggior parte di noi sarà capitato almeno una volta di imbattersi nel termine cancel culture, che indica il boicottaggio di celebrità, politici o personaggi di spicco che nel corso della loro vita hanno manifestato un pensiero o hanno messo in atto comportamenti razzisti, misogini, abilisti e discriminatori, non in linea con la nuova sensibilità contemporanea. Qualche mese fa, per esempio, lo scrittore britannico Salman Rushdie ha parlato di censura senza precedenti riferendosi alla decisione da parte della casa editrice di modificare i libri per ragazzi del celebre autore Roald Dahl, per rendere il linguaggio più inclusivo, in nome di quello che molti chiamano politically correct.
Tratto da Il Post  Da anni l’industria del porno globale, prevalentemente statunitense e quasi interamente online, sta attraversando una profonda crisi a causa di un modello economico non più sostenibile e della nascita di alcuni enormi monopoli, che hanno reso l’industria a detta di molti un gran brutto posto in cui lavorare. Nel giro di pochi mesi, però, il settore del porno ha iniziato a cambiare per via di OnlyFans, una piattaforma che esiste dal 2016 ma è diventata davvero popolare soprattutto in corrispondenza della pandemia da coronavirus. A differenza della pirateria e dei siti gratuiti, OnlyFans sembra aver cambiato il porno in meglio, per chi ci lavora.
Tratto da Rai News di Antonio Bonanata Il governo brasiliano del presidente Lula si appresta a cambiare la carta d'identità nazionale (Cin) per renderla “più inclusiva e rappresentativa”. A marcare la differenza, la scomparsa del campo “sesso” in cui ci si deve identificare. Anzi, come si dovrebbe scrivere secondo le regole dello schwa, “in cui ciascun cittadin* deve identificarsi”. Non sarà presente neanche la denominazione sociale e anagrafica, d'ora in poi la carta di identità conterrà solo il nome con cui la persona si dichiara nell'atto di emissione della stessa.
Tratto da Il Post  Nel fine settimana la polizia del Kenya ha esumato altri 22 corpi di persone che si ritiene si siano lasciate morire di fame per seguire un culto religioso di ispirazione cristiana. In totale i seguaci del culto trovati morti nelle ultime settimane sono 201 e autorità locali stimano che ce ne siano almeno 600 ancora dispersi.
Tratto da Il Manifesto di Marinella Salvi Emergenza. È questo il concetto, lo slogan, da sfatare. Lo sa bene chi quotidianamente assiste agli arrivi dalla rotta balcanica, come da tutte le rotte che portano i migranti in Italia, o chi li segue nel loro frustrante peregrinare tra hotspot, questure, stazioni, piazze, centri di detenzione. Clandestini per legge perchè così li si è voluti. Ributtati indietro alle frontiere, destinati a nascondersi o a stazionare inermi in attesa di un documento o di essere rispediti a casa. Un disagio troppo spesso contrabbandato per degrado quando il degrado è nell’insipienza di chi non gestisce un flusso inarginabile che è cominciato prima di ieri e continuerà ben dopo domani.
Tratto da Il Domani d'Italia di Giuseppe Davicino L’articolo del cardinal Vincent Gerard Nichols, Primate di Inghilterra, pubblicato l’altroieri dall’Osservatore Romano, sulle caratteristiche della cerimonia di incoronazione dei monarchi inglesi – ieri di Re Carlo III – insieme alla diretta dell’evento, seguito da una parte considerevole dell’umanità, ci hanno ricordato molte cose, tra cui alcune rimosse dal nostro modo di pensare, ma non per questo meno cruciali.
Tratto da Pressenza di Stefano Baudino L’attivista e fondatore di Wikileaks Julian Assange ha scritto una lettera indirizzata al nuovo Re d’Inghilterra Carlo III, chiedendogli con piglio ironico e pungente di fargli visita in prigione. La moglie del giornalista, Stella Morris, ha confermato la richiesta, che è stata ufficialmente trasmessa al monarca. Assange, detenuto dalla primavera del 2019 nel penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh (nel sud-est di Londra), dove sta combattendo contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America, sottolinea più volte all’interno del suo scritto le condizioni di degrado in cui versano i suoi prigionieri, citando anche il tragico suicidio di un compagno di detenzione.
Tratto da Critica Liberale di Ettore Maggi
Tra due settimane si svolgeranno in Turchia le elezioni presidenziali e parlamentari, previste per il 2022, ma posticipate di un anno da Erdogan. Le elezioni del 2023 sono considerate cruciali per il futuro politico della Turchia. Il lungo dominio del Sultano e del partito da lui creato, l'AKP, che governa il paese insieme all’estrema destra del MHP (il braccio politico dei Lupi Grigi, organizzazione terroristica in Francia e Austria[I] da circa vent’anni, potrebbe essere a un punto di svolta.
Tratto da Huffpost La richiesta al procuratore generale di Teheran dopo che da novembre 2022 più di 13mila studentesse sono state intossicate da sostanze gassose nelle loro scuole e ricoverate successivamente in ospedale.
Tratto da Altreconomia di Gianfranco Schiavone 

“Nessuna differenza di trattamento basata esclusivamente o in misura decisiva sull’origine etnica della persona è suscettibile di ottenere obiettiva giustificazione in una società contemporanea fondata sui principi del pluralismo e il rispetto per le differenti culture”. Così scriveva la Corte europea dei diritti umani nella sentenza Timishev vs. Russia (55762/00 e 55974/00) del 13 dicembre 2005 (da settembre 2022 la Russia non fa più parte della Convenzione).

Tratto da Il Sole 24 ore 

Geoffrey Hinton, che è stato definito il “padrino dell’intelligenza artificiale”, ha confermato di aver lasciato il suo ruolo in Google la scorsa settimana per i “pericoli” legati della tecnologia che lui stesso ha contribuito a sviluppare. Il lavoro pionieristico di Hinton sulle reti neurali ha dato forma ai sistemi di intelligenza artificiale che alimentano molti dei prodotti odierni. Per un decennio ha lavorato part-time a Google per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale del gigante tecnologico, ma da allora ha iniziato a nutrire preoccupazioni sulla tecnologia e sul suo ruolo nel farla progredire.

Tratto da La Repubblica di Paolo Mastrolilli Il principio della separazione tra Stato e Chiesa è in pericolo negli Stati Uniti, dove ormai viene apertamente contestato da un'ampia corrente del Partito repubblicano. Lo dimostrano le tre leggi appena approvate dal Senato del Texas, che ordinano di esporre i Dieci comandamenti nelle scuole pubbliche, creare spazi per la preghiera e lo studio della Bibbia nelle aule, e codificare nell'impianto legislativo locale la sentenza della Corte Suprema che aveva difeso l'allenatore di una squadra di football scolastica, punito perché alla fine della partita aveva pregato in mezzo al campo. I testi ora passano all'esame della Camera.