Una riflessione di Flavio Lotti e Marco Mascia pubblicata da Micromega esprime in modo semplice e 'laico' una lucida analisi dell'intervento in Afganistan e delle possibili cose da fare in questo ed in altri contesti di guerra.
"Cosa possiamo fare oggi? Primo. Fare i conti con le conseguenze di questo disastro. E con le nostre accresciute responsabilità. Non c’è nulla di facile. La guerra ha complicato le cose e ridotto gli spazi d’iniziativa. Ciononostante non abbiamo alternative. Secondo. Salvare la vita di chi oggi rischia la morte. Salvare più vite possibili, ora! Non domani! Dare rifugio a chi sta cercando di mettere in salvo la propria vita. Soccorrere subito chi chiede aiuto. Terzo. Promuovere il dialogo politico a tutti i livelli, da Kabul all’Onu, per promuovere il rispetto dei diritti umani, a partire dalle donne. Non c’è un altro modo. Dopo un così grande fallimento, è necessario cambiare strada. Chi non lo vorrà, ci farà pagare un prezzo ancora più alto.
Giovani italiani, molto più spesso italiane, muoiono o vanno in carcere perché non siamo in grado di tutelare i loro diritti. Quasi sempre c'è di mezzo la pretesa delle religioni di decidere sulle scelte della nostra vita condizionando le leggi civili. Luigi Manconi, con questo articolo pubblicato su Repubblica ci chiede di rompere il silenzio su Ikram Nazhi.
Tratto da www.valigiablu.it Centinaia di morti nella striscia di Gaza vittime dei bombardamenti israeliani e almeno dieci cittadini israeliani uccisi dai razzi lanciati da Hamas. L’ennesimo riaccendersi - come se si fosse mai spento - del conflitto israelo-palestinese è ridotto a un bollettino di guerra con recriminazioni da entrambi i lati. Questo conflitto non è però solo uno scontro tra Hamas e Israele. Anzi, inizia a Gerusalemme ben 27 giorni prima del lancio del primo razzo. È un conflitto figlio di un mese di tensioni su cui la guerra a Gaza mette “un tappo” senza risolvere nulla. Eppure, questa nuova fase di violenza offre alcuni elementi di novità.
di Michele Serra tratto da Repubblica.it "Nel truce computo dei fondamentalismi religiosi rischia di passare in second'ordine quello cattolico, che in Polonia è al governo e non lesina colpi bassi ai suoi oppositori."
Tratto da valigiablu.it info@valigiablu.it Giovedì in Spagna la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura un disegno di legge che rende legale l’eutanasia per le persone che soffrono di malattie incurabili. Il testo è passato con un’ampia maggioranza: 198 voti favorevoli, 138 contrari e due astensioni. A votare contro sono stati la destra e l’estrema destra: il Partito Popolare, Vox e l’Union del Pueblo Navarro. Il partito d’opposizione di centrodestra Ciudadanos ha votato a favore della legge.
Tratto da Repubblica.it di Michele Serra La sortita di Erdogan contro la Francia, accusata di "trattare i musulmani come gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale", è talmente scomposta, assurda, allucinata, da non concedergli scampo: ebbene sì, il presidente della Turchia è un fanatico religioso, poco importa se lo sia per calcolo demagogico o per sincera vocazione, e disponendo di uno degli eserciti più potenti del mondo, è un fanatico da temere fortemente.

Fonte: Agenzia Vista. Parigi, 17 ottobre 2020 Professore decapitato a Parigi, Macron: “Stasera voglio dire a tutti gli insegnanti...