Tratto da MicroMega di Alessandro Giacomini

Battezzare significa imporre una fede a un bambino, ma non solo. Pochi sanno che il battesimo è un contratto che impone degli obblighi: ubbidire alla Chiesa, pagare delle tasse in più e molto altro. Il battesimo è, quindi, una violazione dei diritti dell’infanzia.

Il battesimo religioso dovrebbe essere vietato ai minori. Se non a diciotto anni almeno fino ai dodici. Qualcuno sussulterà a questa affermazione, ma sempre più spesso si sente parlare di “bambini cristiani “, o di “bambini musulmani”, in realtà si stanno riferendo a figli di genitori cristiani o musulmani. Gli stessi genitori sono cattolici, islamici, ortodossi, protestanti, induisti per una mera questione di appartenenza geografica.

Silvio Lavalle

Abbiamo un governo di destra che non solo non nasconde i suoi vecchi tatuaggi fascisti ma dal quattro gennaio scorso ne esibisce fieramente uno tutto nuovo: una bandiera italiana a mezz’asta accanto al catafalco di Joseph Ratzinger. Molti (ma troppo pochi) hanno sottolineato la patente violazione del principio di laicità dello Stato, e dunque della sua essenza democratica che risiede nella capacità di rappresentare tutti i cittadini e non solo quelli di religione cattolica. C’è però un ulteriore indizio della volontà di Giorgia Meloni di operare una manovra che in gergo militare si direbbe “a tenaglia” e di assediare la cittadella della laicità che nonostante le sue mura sbrecciate ancora ci protegge. Lo ha fatto ignorando volutamente la volontà di Papa Bergoglio che aveva deciso di non solennizzare eccessivamente le esequie, scegliendo una linea di sobrietà, e certamente non ha previsto bandiere a mezz’asta o manifestazioni pubbliche di lutto. Le sue scelte, nei momenti in cui andavano prendendo forma nelle stanze vaticane, non sono certamente sfuggite né al nostro ambasciatore, né ai vertici del nostro Governo. Appare così tutt’altro che un’inconsulta, improvvida esagerazione l’imposizione a tutti i pubblici amministratori italiani della bandiera a mezz’asta sui palazzi municipali. Quel che il governo ha voluto fare è invece lanciare a meno di quattro mesi dal suo insediamento l’ennesimo messaggio identitario, riproponendo questa volta all’intero paese la storicamente ben nota alleanza tra clericali e conservatori. Per farlo ha operato una paradossale invasione delle prerogative Vaticane. Questa volta non abbiamo un cardinale eminente che si intromette nelle cose dello Stato e nelle politiche nazionali, ma lo Stato che si intrufola nelle cose del Vaticano per candidarsi ad un’alleanza con i suoi settori più conservatori.

Tratto da ekuonews TERAMO – Abbiamo appreso dalla stampa che l’Istituto Agrario di Piano d’Accio ospiterà una Cappellania scolastica Diocesana e vi si faranno diversi incontri su tematiche riguardanti: ”La nuova questione di Dio”. Lo ha dichiarato con entusiasmo la dirigente scolastica dell’IIS Di Poppa – Rozzi. L’intento sarebbe quello di consentire ai ragazzi di “raccogliersi in preghiera” e di fare “incontri  e riflessioni sui temi a loro più cari”. Si tratta di una decisione che non condividiamo e che ci preoccupa molto. Per una serie di ragioni. Innanzitutto ricordiamo che le attività nella scuola vengono decise  nel Piano dell’Offerta Formativa, deliberato dal Collegio dei docenti ed adottato dal Consiglio d’istituto. Non dall’ufficio diocesano per la pastorale. Non c’è traccia di alcuna discussione in merito a tale questione negli organi collegiali di questa scuola. E’ mancato qualsiasi coinvolgimento degli studenti e delle studentesse per verificare, eventualmente, quali fossero i temi di riflessioni “a loro più cari”. Non è stato previsto alcun incarico al personale ausiliario della scuola, considerato che si usa uno spazio interno, né sono state  stabilite regole per il suo utilizzo.
Tratto da Repubblica, di Lorenzo Sangermano Il senatore di Fratelli d'Italia ritorna sull'argomento dopo la dura opposizione contro il ddl Zan. Risponde Calenda: "Considerazioni indegne e sintomo di una profonda ignoranza". Pina Picerno: "Abominevole chi la pensa come lui". Gelmini: "Al senatore devono essere sfuggite le affermazioni di Papa Francesco". Malpezzi (Pd): "Fdi si dissoci", Della Vedova: "Destra reazionaria e illiberale". Malan replica: "Frainteso, mai detto quelle cose" Incalzato dai microfoni di Rai Radio1, il senatore Lucio Malan, compagno di partito della premier Meloni, si sbilancia e chiarisce la motivazione della sua fuga da Forza Italia, forza politica di Silvio Berlusconi. "Il motivo principale per cui sono passato a FdI? Ad esempio la posizione del governo Draghi sulla legge Zan, a cui io sono contrario", chiarisce il senatore. Un'opposizione già esposta nel percorso parlamentare del disegno di legge del senatore Pd Alessandro Zan e che, per Malan, trova giustificazione nella sua fede. Membro della chiesa valdese, istituzione favorevole ai matrimoni omosessuali, Malan si allontana dal credo della sua comunità. "Ma non abbiamo il dovere di obbedienza, - secondo il senatore - la chiesa Valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia". Per l'ex forzista la posizione nasce dall'autorità stessa della Bibbia. Infatti, nonostante nel testo sacro non vi sia alcun riferimento ai matrimoni omosessuali, "C'è scritto di peggio - continua Malan - ed in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, a cui nessuno aveva pensato duemila anni fa". Una cosa però per il senatore è scritta nel testo sacro. "C'è scritto che l'omosessualità è un abominio, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento".

Calenda: "Considerazioni indegne"

Alle dichiarazioni del parlamentare di Fratelli d'Italia è seguita la risposta del leader di Azione Carlo Calenda. "Non so come qualificare queste esternazioni. Personalmente le considero indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal Vecchio Testamento - continua Calenda - non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico". Dall'Europa si fa sentire la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picerno, membro del Partito Democratico. Per l'europarlamentare, invece che vedere come il senatore un abominio nell'omosessualità, "l'unica cosa abominevole è la gente che la pensa come Malan".
Un ddl oltre il grottesco propone 20mila euro di sconto ma solo per chi sceglie il parroco: poi la retromarcia, ma la crisi di Salvini & co è palese Tratto da Wired, di Simone Cosimi A un mese dal decollo del nuovo governo la Lega è già alla frutta dei bonus matrimoni. Solo quelli celebrati in chiesa, s’intende, non sia mai che la laicità dello Stato riesca a far breccia nella brodaglia pseudocattolica tutta crocefissi e preghierine di Matteo Salvini e compagnia. C’è da dire che il bonus da massimo 20mila euro è un’iniziativa parlamentare: c’è un disegno di legge, depositato domenica sera, di cui si è discusso non poco nelle ultime ore e che potrebbe serenamente finire in un vicolo cieco. Oppure no: in fondo lo storytelling del provvedimento non dev’essere poi troppo sgradito alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che pure sembra preferirebbe passare da misure più concrete come il (sacrosanto) taglio dell’Iva sui prodotti per l’infanzia o l’irrobustimento dell’assegno unico famigliare, sarebbe meglio per tutti ma per ora per i nuclei più numerosi.
Tratto da vaticannews, di Anna Poce Dinanzi alla possibilità che, il 9 novembre, la Suprema Corte di Giustizia messicana stabilisca che l’allestimento di presepi negli spazi pubblici viola la Costituzione, l'arcidiocesi primate del Messico ha esortato i ministri a privilegiare la “laicità positiva” che difende la libertà di manifestare la propria fede Esporre un presepe nel municipio di Chocholá potrebbe presto essere vietato. La Suprema Corte di Giustizia del Messico è chiamata a decidere, il prossimo 9 novembre, se questo piccolo comune messicano debba astenersi dall’installare un presepe nello spazio pubblico. Il caso è iniziato nel dicembre 2020, quando un residente di Chocholá, una città di 5.000 abitanti nello Stato dello Yucatán, si è sentito offeso e discriminato nel suo diritto alla libertà religiosa. Le autorità locali di Chocholá avevano installato un presepe nell’edificio del municipio per Natale, utilizzando fondi pubblici. L’uomo, nato a Chocholá, laico, senza affiliazione religiosa, ha presentato una sorta di querela volta alla tutela dei diritti costituzionali del cittadino contro un’azione dello Stato, sostenendo che il comune stava violando la sua libertà e i principi costituzionali di un Paese laico. Ha inoltre affermato che il Consiglio comunale, agendo in questo modo, ha manifestato una preferenza per i cattolici quando invece nessuna religione o culto dovrebbe ricevere un’attenzione particolare.
Tratto da l'Espresso, di Marco Grieco

La docu-serie Netflix su una delle più misteriose pagine della nostra cronaca. Parla Pietro Orlandi: «Non smetteremo mai di cercare la verità»

Quello intorno a Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983, è un silenzio che grava da 39 anni. E che, a partire dal 20 ottobre, anche la piattaforma di streaming Netflix illumina con una docu-serie di quattro puntate dal respiro internazionale. “Vatican girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi”, già dal titolo suggerisce la volontà di fare di una delle pagine irrisolte della cronaca italiana una storia collettiva, anche grazie alla copertura che il colosso dello streaming mondiale offre, e che gli ha permesso di lanciarla in 160 paesi. Per questo motivo, è stata prevista una versione totalmente in lingua inglese e una mista, con parti originali in italiano e sottotitolate. Dopo il successo di serie true crime come “The Keepers”, che racconta la misteriosa morte di suor Cathy Cesnik, l’insegnante di letteratura inglese scomparsa presso la Archbishop Kenough High School di Baltimora nel 1969 e ritrovata morta due mesi dopo, ancora una volta Netflix pesca nelle pagine più irrisolte della cronaca nera, dove la ricerca della verità si scontra col muro di gomma delle gerarchie cattoliche. Stavolta lo fa affidandosi a Mark Lewis, il talentuoso regista britannico vincitore di un Emmy per la docu-serie “Don’t F**k With Cats: Hunting an Internet Killer”. E basterebbe solo questo per distanziare “Vatican girl” dalle serie di successo che pescano nell’immaginario collettivo italiano come SanPa e Wanna, rispettivamente su San Patrignano e Wanna Marchi.
Tratto da LaRepubblica di Marco Lignana Il commissario regionale Umberto Calcagno: "Anche certi spettacoli di Maurizio Crozza non mi piacciono, anche se bisogna ammettere che non è volgare..." Quella pubblicità "è irrispettosa nei confronti di tutti i cristiani. Non se ne può più di operazioni di marketing, pubblicità, barzellette e prese in giro su questi temi. La strada più efficace per noi è presentare un esposto in Procura e così faremo". Umberto Calcagno, 75 anni, commissario dell'Udc in Liguria, dice orgogliosamente di "essere nato democristiano e morirò Dc. Ed è tempo per noi cattolici di rientrare nella vita pubblica e politica del Paese. Questo ho pensato quando ho visto, qualche settimana fa, quel segugio in mezzo a Gesù e agli apostoli".
Tratto da La Repubblica, di Francesco Oliva
A Salice Salentino polemiche sull'apertura dell'anno scolastico: il preside ha negato al parroco la parola e lui si è rivolto alle istituzioni per chiedere di rivedere la posizione del dirigente
LECCE - Niente saluto del prete per l'inizio dell'anno scolastico. E il provvedimento del dirigente della scuola "Dante Alighieri" di Salice Salentino scatena un vespaio di polemiche. In paese non si parla d'altro. Don Michele Arcangelo Martina, parroco della chiesa di San Giuseppe, ha deciso di rendere pubblica la vicenda vergando una lettera indirizzata alle autorità del territorio, sia laiche che civili. Il dirigente scolastico, contattato, preferisce invece non commentare ulteriormente la vicenda ritenendo di aver agito coerentemente con la salvaguardia della laicità dell'istituzione scolastica.
Tratto da  sanremo news, di Carlo Alessi
“Il voto ha fatto emergere la storia dell’Italia, che è segnata da una tradizione di umanesimo cristiano – ha dichiarato – incompatibile con le esasperazioni della cultura di sinistra”.
“Con Giorgia Meloni ha vinto l’umanesimo Cristiano”: questo, in estrema sintesi, il pensiero espresso dal Vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, in una intervista concessa al quotidiano nazionale ‘Libero’, a commento delle ultime elezioni politiche. Il Vescovo, nell’intervista, ha auspicato soprattutto un Governo stabile “Che possa guidare il paese nelle complicate e pericolose situazioni critiche che si stanno vivendo”. Mons. Suetta, in risposta a una domanda del quotidiano nazionale, ha poi analizzato il voto politico del 25 settembre scorso, spiegando dal punto di vista pastorale, la grande affermazione di Fratelli d’Italia: “Il voto ha fatto emergere la storia dell’Italia, che è segnata da una tradizione di umanesimo cristiano – ha dichiarato – incompatibile con le esasperazioni della cultura di sinistra”.
Tratto da La Stampa, di Pasquale Quaranta CITTÀ DEL VATICANO. Arriva lo strappo della Chiesa del Belgio sulla benedizione delle coppie gay. Il cardinale Josef De Kesel, arcivescovo di Bruxelles, e i vescovi delle Fiandre hanno pubblicato un testo liturgico per la benedizione delle coppie lgbtq+. L’augurio di benedizione Una presa di posizione in contrasto netto con quanto, nel marzo 2021, aveva ribadito con forza il Vaticano nel documento in cui ha posto il divieto di benedire in chiesa un’unione fra persone dello stesso sesso. Secondo Willy Bombeek, nominato dai Vescovi coordinatore del punto di contatto «Omosessualità e fede», come riferisce Katholicinside, «l’augurio di benedizione al termine della liturgia è espressamente inteso come una benedizione per la coppia gay».