Tratto da il Secolo d'Italia, di Giulia Melodia A Napoli si è ripetuto il miracolo di San Gennaro: il sangue si è sciolto. La città è in festa per la ricorrenza del Santo patrono e per il miracolo appena avvenuto. E nel Duomo, dopo due anni a capienza limitata per le norme anti Covid, le celebrazioni per San Gennaro sono tornate accessibili al riempimento massimo consentito. Una circostanza ghiotta per partecipare all’evento, frequentatissimo sul posto. Oltre che seguitissimo sui media. Un’opportunità che alcuni esponenti politici non si sono lasciati sfuggire, presenziando al Duomo al prodigio della liquefazione del sangue. E alle celebrazioni in onore del Martire a cui rivolgere – perché no – qualche invocazione o pseudo appello di buon auspicio.
La Redazione La siccità che ci affligge, la più grave degli ultimi 500 anni, sembra essere una metafora dell’aridità della politica di questa campagna elettorale, mai bagnata da una salutare pioggia di idee. In questa azione di propaganda autoriferita, poverissima di contenuti, assistiamo a un improvviso quanto poco credibile spostamento a sinistra di forze come PD e M5S, dimentichi che le urgenze sociali a cui vorrebbero rispondere sono ormai compenetrate dalle questioni ambientali ed energetiche. Lo spostamento risulta tanto meno credibile quando, dimentichi di ogni principio di laicità questi e altri partiti bussano alla porta del Meeting di Rimini, storico palcoscenico su cui ogni anno viene messa in scena la decapitazione della laicità, alla ricerca di consensi politici da trasformare in qualche voto in più. Sembrerebbe che laicità, verità e consapevolezza versino davvero in cattive condizioni.
Tratto da IlSussidiario.net, di Niccolò Magnani
La Chiesa in Francia protesta contro la legge anti-separatismo Islam: “rischio di restrizioni alla libertà di culto di tutte le fedi e associazioni religiose”
LA PROTESTA DELLA CHIESA CONTRO LA LEGGE DI MACRON
Da sempre la Francia è la “patria” dove il confine sottile tra laicismo e laicità spesso viene “confuso” se non del tutto varcato: succede infatti che l’ormai famosa “legge contro il separatismo” voluta dal Presidente Macron nel 2020 per contrastare l’aumento di “forme” jihadiste e fondamentaliste islamiche, si stia tramutando in un sorta di “tagliola” in generale per la libertà di culto in Francia. La denuncia arriva dalla Conferenza Episcopale  francese, assieme ai fratelli protestanti e ortodossi, direttamente al Consiglio Costituzionale (molto simile per funzioni alla nostra Consulta): ad essere contestate sono le nuove disposizioni restrittive contenute nella legge «per confortare il rispetto dei principi della Repubblica». Il testo modificato di recente introduce restrizioni anti-terrorismo che però rischiano di intaccare le associazioni di ispirazione religiosa, e non solo le pratiche anti-libertarie di una parte dell’Islam.
Tratto da Tio.Ch, di Simone Roncoroni
Il primo ministro ribadisce che il viaggio di Francesco è solo il primo passo verso la riconciliazione
OTTAWA - Il governo canadese non ha usato giri di parole: le scuse di Papa Francesco verso i popoli indigeni, per gli abusi nelle scuole residenziali gestite dalla Chiesa, non sono sufficienti. Le dichiarazioni sono arrivate quando il viaggio del Pontefice è giunto alla seconda tappa, a Quebec City. Nella città canadese il Papa ha incontrato, durante la giornata di ieri, il primo ministro Justin Trudeau e la governatrice Mary Simon.
Il tentativo del Vaticano di fare chiarezza su un passato tanto controverso quanto ambiguo, ha sollevato parecchie critiche. Le perplessità del governo canadese si sono unite all’indignazione di alcune vittime, che non hanno apprezzato il silenzio sugli abusi sessuali subiti dai bambini indigeni nelle scuole. Il mea culpa del Papa non ha raccolto quindi i consensi sperati. Alcune lacune nelle scuse presentate da Francesco non sono piaciute e sono state rimarcate da molte vittime.
Tratto da MicroMega, della Redazione
Stando ai dati del Mef, si conferma il trend rilevato lo scorso anno con il calo della Chiesa e la crescita dello Stato.
8 per mille: continua il calo di preferenze per la Chiesa cattolica, che perde 260 mila firme, mentre si conferma il trend in favore dello Stato, che ne guadagna 220 mila. Sono questi i dati (provvisori) relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2021 pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Già lo scorso anno (dichiarazioni 2020) si era registrato un “travaso” dalla Chiesa allo Stato, con le firme alla Chiesa scese per la prima volta sotto il 30% del totale dei contribuenti (dal 31,83%, 13 milioni 168 mila firme, al 29%, pari a 12 milioni 56 mila firme) e un balzo in avanti dello Stato di un milione di firme (da 2 milioni 830 mila a 3 milioni 801 mila, per un salto dal 6,8 al 9%). Il trend, secondo i dati provvisori diffusi dal Mef, si conferma, seppur in misura inferiore, anche per le dichiarazioni dei redditi del 2021: le scelte per lo Stato salgono a 4 milioni 21 mila, quelle per la Chiesa scendono ulteriormente a 11 milioni 795 mila.
Tratto da Rete l'Abuso, di Francesco Zanardi Denunciato già nel 2010, l’allora vescovo Piergiorgio Micchiardi non diede seguito alla denuncia delle presunte vittime lasciandolo alla direzione di istituti per minori. Una seconda denuncia del 2022 fatta questa volta la vescovo Luigi Testore, dopo l’indagine previa ha raccolto l’ammissione dello stesso don Carlo Bottero, oggi reo confesso di abuso sessuale ai danni di chi lo querela. Ora l’ultima parola resta alla Congregazione per la Dottrina della Fede, alla quale la Diocesi ha inviato l’esito dell’indagine previa ed il fascicolo. Di seguito il racconto della presunta vittima e della vicenda in oggetto.
Tratto da MicroMega, di Daniele Nalbone
Il vescovo Giuseppe Zenti in una lettera "a tutti i presbiteri e diaconi": "Votate per chi difende la famiglia voluta da Dio, contrasta l'ideologia gender, l'aborto, l'eutanasia e difende la scuola cattolica". Berizzi: "“L’Italia è uno Stato laico anche a Verona?".
A pochi giorni dai ballottaggi, il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, scende in campo e si schiera esplicitamene con il candidato della destra, il “meloniano” Federico Sboarina. E lo fa attaccando frontalmente Damiano Tommasi, sfidante per il centrosinistra del sindaco uscente. E poco importa che Damiano Tommasi sia un cattolico praticante, abbia sei figli e sia il fondatore di una scuola dedicata a don Milani, in quel di Pescantina.
tratto da datibenecomune.it   Quanti sono gli allievi che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) nelle scuole italiane? Ci sono delle regioni o province in cui i “no” alla materia facoltativa dell’IRC superano quelli di altre zone d’Italia? L’aumento dell’età degli allievi influisce sulla scelta? E quanti sono gli studenti che si avvalgono invece di un’attività alternativa, che per legge dovrebbe essere proposta e garantita dagli istituti scolastici?

Negli stessi giorni in cui il Vaticano interviene pesantemente per chiarire al Parlamento Italiano quali sono le modifiche a lui gradite da apportare alla legge sull'Omotransfobia, i Sindacati scendono in campo per sostenere i privilegi di chi deve il proprio posto di lavoro al gradimento di un Vescovo cattolico.
Sono due facce della stessa medaglia, logica conseguenza del regime concordatario che vincola lo Stato italiano ai voleri di una singola confessione religiosa, né più, né meno di quello che succede in Polonia o in Iran.

Questo il delirante testo del comunicato congiunto di molte sigle:

Tratto da La Stampa 22/6/2021

La Santa Sede cambia il passo diplomatico sul disegno di legge contro l’omofobia. La sorpresa anche nelle Sacre Stanze: «In genere la linea di questo pontificato è sempre stata quella di non entrare direttamente in vicende nazionali»