Il 2 giugno del 1946 la popolazione italiana fu chiamata alle urne per scegliere la forma di Stato e per eleggere l’Assemblea Costituente. In quel giorno l’Italia sconfisse il suo “ancien règime” rappresentato dalla monarchia e dal clericalismo che ad essa è sempre stato connaturato e funzionale.

Tratto da Il Mulino di Valentina Maisto  Come giovane sostituta procuratrice presso la procura di Napoli non può non colpirmi l’opinione – risalente al 1956 – del presidente onorario della Corte di cassazione Eutimio Ranelletti:

«La donna è fatua, è leggera, è superficiale, emotiva, passionale, impulsiva, testardetta anzichenò, approssimativa sempre, negata quasi sempre alla logica, dominata dal “pietismo”, che non è la “pietà”; e quindi inadatta a valutare obiettivamente, serenamente, saggiamente, nella loro giusta portata, i delitti e i delinquenti» (p. 22).

Tratto da Rai News di Antonio Bonanata Il governo brasiliano del presidente Lula si appresta a cambiare la carta d'identità nazionale (Cin) per renderla “più inclusiva e rappresentativa”. A marcare la differenza, la scomparsa del campo “sesso” in cui ci si deve identificare. Anzi, come si dovrebbe scrivere secondo le regole dello schwa, “in cui ciascun cittadin* deve identificarsi”. Non sarà presente neanche la denominazione sociale e anagrafica, d'ora in poi la carta di identità conterrà solo il nome con cui la persona si dichiara nell'atto di emissione della stessa.
Tratto da Sos sanità di Fabiana Martini  Il 13 maggio non è un anniversario qualunque: è il giorno in cui 43 anni fa è stata approvata la Legge 180. Il giorno in cui la psichiatria ha assunto ufficialmente un volto umano e gentile. Il giorno in cui è stato dimostrato che l’impossibile può diventare possibile, per dirla con le celebri parole di Franco Basaglia, lo psichiatra arrivato a Trieste esattamente 50 anni fa che ha rivoluzionato l’approccio alla sofferenza psichica, convertendo la sua formazione di stampo fenomenologico in una disciplina incarnata nel territorio e ribellandosi alle intollerabili condizioni di vita dei pazienti.
Tratto da Il Manifesto di Marinella Salvi Emergenza. È questo il concetto, lo slogan, da sfatare. Lo sa bene chi quotidianamente assiste agli arrivi dalla rotta balcanica, come da tutte le rotte che portano i migranti in Italia, o chi li segue nel loro frustrante peregrinare tra hotspot, questure, stazioni, piazze, centri di detenzione. Clandestini per legge perchè così li si è voluti. Ributtati indietro alle frontiere, destinati a nascondersi o a stazionare inermi in attesa di un documento o di essere rispediti a casa. Un disagio troppo spesso contrabbandato per degrado quando il degrado è nell’insipienza di chi non gestisce un flusso inarginabile che è cominciato prima di ieri e continuerà ben dopo domani.
Tratto da Il Mulino di Emanuele Felice Nel panorama del cinema italiano, Stranizza d’amuri (Giuseppe Fiorello, 2023) è una perla inaspettata. Chi pensa di andare a vedere un filmetto romantico, un vivace debutto, con qualche canzoncina di Battiato e divertenti quadretti siciliani, si ritrova invece davanti a un’opera, classica e originale a un tempo, che lascia una profonda impressione. E che è anche, in effetti, tutto quello che ci si aspetta: storia romantica e belle canzoni (non solo di Battiato), ritratto del Meridione. Però è anche di più. Amarcorddi Fellini, voltato in catanese. E neorealismo. Una storia durissima, come solo certe grandi storie d’amore sanno essere; anche perché è una storia vera.
Tratto da L'Espresso di Paolo Di Paolo Inciampare in un problema di matematica con qualche sfumatura sessista è un’esperienza disarmante ma non rara. Anche una situazione di partenza ovvia – la mamma che cucina o lava i piatti (mentre il papà è irreperibile) – salta all’occhio se si hanno lenti, non dico nuove, ma almeno un po’ “aggiornate”.
Tratto da Amnesty International In risposta al voto espresso dal Parlamento europeo sull’AI Act, in merito alla regolamentazione dei sistemi di intelligenza artificiale, Mher Hakobyan, consulente per la tutela dei diritti presso Amnesty International, ha dichiarato:
“Oggi il Parlamento europeo ha inviato un potente segnale sui diritti umani, votando a favore del divieto di diverse pratiche basate sull’intelligenza artificiale che, violando i diritti umani, devono essere messe al centro di questa legislazione storica”.
Tratto da L'essenziale di Luigi Mastrodonato Quando nell’agosto scorso Marianna ha passato la prima notte nell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam) di Milano, ha dormito bene come non faceva da tempo. Avere di fianco sua figlia le ha trasmesso serenità, un sentimento che non era mai riuscita a provare nei sei mesi precedenti, mentre era in carcere da sola. Le giornate trascorrevano tutte uguali, senza niente da fare, nemmeno le attività di base previste per i detenuti, quasi esclusivamente riservate alla sezione maschile.
Tratto da Il fatto quotidiano di Giulia Capitani Il Decreto Cutro è legge, nonostante la battaglia della società civile e delle opposizioni, di fatto inutile in un sistema malato, che rende subito operative le norme volute dal governo attraverso la decretazione d’urgenza, e poi le blinda con il voto di fiducia. Con buona pace dei sostenitori di una cosa che una volta si chiamava dibattito parlamentare.
Tratto da Vita di Sara De Carli Il 4 maggio 1983 veniva approvata la legge 184, che sancisce il diritto di ogni bambino a crescere in una famiglia: in quegli anni in Italia c’erano 230mila minori in istituto. Oggi i ragazzi fuori famiglia sono circa 28mila e la metà di loro sta crescendo in una famiglia affidataria. Uno strumento preziosissimo, che però non è riuscito a dispiegare tutte le sue potenzialità e che anzi sempre più spesso viene messo sotto attacco. I numeri, le criticità e le sfide per il futuro in un'intervista a sei voci.
Tratto da Il Fatto quotidiano di Susy Matrisciano e Annalisa Rosiello  Vorremmo dedicare questo post a tutte le donne. Donne come noi che molto spesso si sono sentite il peso di dover scegliere tra la propria ambizione personale, il desiderio di crescita professionale e il senso del dovere di chi ha preso un impegno verso “l’altro” – sia esso uno/a partner, un parente, una persona cara; perché si sa, in genere il compito di cura è sempre affidato alla donna, ancora racchiusa (per molti, ma fortunatamente non per tutti) nel cliché di madre, moglie e compagna. E se abbiamo fatto passi avanti nel linguaggio di genere, molto ancora va fatto affinché il cosiddetto “gender gap”, il divario di genere, venga colmato.