Usa, Arizona: tribunale conferma interdizione quasi totale aborto
Tratto da Il Sole 24 Ore Washington, 10 apr. (askanews) - Duro colpo per i diritti delle donne negli Stati Uniti....
Tratto da Il Sole 24 Ore Washington, 10 apr. (askanews) - Duro colpo per i diritti delle donne negli Stati Uniti....
All’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza, in Calabria, i ginecologi sono tutti obiettori di coscienza. Nell’ospedale calabrese l’interruzione di gravidanza è possibile solo due volte alla settimana quando è presente il medico “a gettone” che pratica l’ivg. “A più di sei mesi dalle dimissioni dell’unico ginecologo non obiettore dell’Annunziata, il servizio è ancora carente e procede a singhiozzo”, spiegano le attiviste del collettivo cosentino Fem.In che a dicembre hanno incontrato la direttrice amministrativa dell’ospedale, ottenendo la promessa di stipulare una convenzione per avere altri due medici a contratto e garantire il servizio sul territorio.
Maggioranza e opposizione votano quasi all'unanimità: il governo dovrà "astenersi dall'intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte a eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge 194".
Questo il contenuto dell'Ordine del giorno presentato a Montecitorio dal Movimento 5 stelle sulla proposta di legge per l'istituzione della Commissione bicamerale sul femminicidio.
L'Aula della Camera non ha manifestato tentennamenti: l'Odg è stato approvato con 257 sì, nessun voto contrario e tre astenuti. Per iniziativa del Parlamento, dunque, il Governo Meloni, che ha dato il suo via libera dopo una riformulazione più asciutta del testo, risulta impegnato a non toccare la legge vigente in materia d'aborto, la numero 194 del 1978.
La decisione, presa con un atto amministrativo ma che per il Pd ha "le impronte della giunta" di centrodestra, dispiegherà i suoi effetti dal prossimo mese di febbraio. La collaborazione con l'associazione, che ha garantito anche il diritto per alcune province e regioni limitrofe, erano in essere da 42 anni.
Le Marche, regione guidata da Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia, hanno cancellato la convenzione con l’Aied, in piedi da diversi decenni, per praticare l’aborto in una delle regioni con il tasso di obiettori di coscienza più alto d’Italia. La decisione, presa con un atto amministrativo ma che per il Pd ha “le impronte della giunta” di centrodestra, dispiegherà i suoi effetti dal prossimo mese di febbraio. La collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica era iniziata nel 1981 e nel 2020, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, ha garantito 232 interruzioni di gravidanza nelle Marche su 1.351 aborti volontari in regione.
La clausola da inserire in Costituzione è stata approvata alla Camera Bassa, grazie a un compromesso storico tra i centristi e la sinistra radicale. Più difficile il passaggio al Senato
Tratto da luce, di Graziano Davoli “La legge garantisce l’efficacia e la parità di accesso al diritto di interrompere volontariamente una gravidanza” recita così la clausola, da inserire in Costituzione, approvata con 337 voti favorevoli, 32 contrari e 18 astenuti all’Assemblea nazionale francese. La risoluzione è frutto di un compromesso storico d’Oltralpe tra i centristi di Reinassance, partito del presidente Emmanuel Macron, e la sinistra radicale di La France insoumise, partito di Jean-Luc Mélenchon, che porta la Francia ad un passo dall’essere il primo Paese nel mondo a riconoscere l’aborto come diritto costituzionale. “Ci vorrebbe solo una crisi politica, economica o religiosa per mettere in discussione i diritti delle donne”, ha commentato entusiasta Mathilde Panot, capogruppo di La France insoumise alla Camera Bassa. La palla passa ora al Senato e qui le cose potrebbero complicarsi. La Camera Alta vede, infatti, la maggioranza dei seggi in mano alla destra neogollista dei Rébuplicains che, lo scorso ottobre, aveva già respinto la prima proposta. I conservatori non sono da soli, con loro anche l’estrema destra. Dal Rasemblement National di Marine Le Pen, che durante l’ultimo raduno del suo partito ha definito la proposta come “completamente fuori luogo”, sostenendo che il diritto all’aborto non è minacciato in Francia, al movimento Reconquête di Eric Zemmour per cui questa legge sarebbe “una perdita di tempo, pericolosa e inutile”. Ma il vento soffia in un’altra direzione come dimostra un sondaggio di Ifop commissionato dal think tank della Fondation Jean-Jaurès. Otto francesi su dieci sono favorevoli ad autorizzare l’aborto per legge, l’83% della popolazione ritiene che il diritto vada ulteriormente protetto attraverso una garanzia costituzionale.