L’Europa tra bullismo e tiranni
Tratto da il Manifesto, articolo di Mario Ricciardi Democrazia corre il rischio di diventare il nome delle buone intenzioni che i...
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Tratto da Pressenza • Nel 2024 16,4 milioni di bambini in America Latina e nei Caraibi avranno bisogno di supporto umanitario...
Articolo di Silvio Lavalle Del protocollo sulla deportazione di migranti in Albania siglato da Meloni e Edi Rama, primo ministro albanese,...
Tratto da Micromega.net La costituzionalista e Professore Ordinario di Diritto costituzionale e Giustizia costituzionale dell’Università degli Studi di Milano analizza la...
Sull'isola la giornata del ricordo e del dolore. In un decennio 28mila vittime nel Mediterraneo Il Silenzio nell'ora esatta della strage....
I leader europei hanno deciso di adottare una linea di repressione durissima contro i migranti che cercano di raggiungere le città europee, fermandosi solo a un passo dal finanziare direttamente, con fondi comunitari, la costruzione di barriere fisiche lungo i confini esterni dell’Unione europea — e senza impedire che progetti simili siano finanziati dai singoli stati o attraverso accordi indipendenti tra singoli stati. È una vittoria rilevante per il governo italiano di Giorgia Meloni: le conclusioni adottate dal Consiglio europeo contengono anche un punto sul “bisogno di cooperazione rinforzata” sulle attività di Ricerca e soccorso — un riferimento alle operazioni delle ONG che salvano troppi naufraghi in mare. L’accordo è stato celebrato anche da Identità e Democrazia, il gruppo politico di estrema destra che raccoglie Lega, Rassemblement National e Alternativa per la Germania: il portavoce del gruppo, Tobias Teuscher, ha celebrato il risultato dicendo che il gruppo “non ce l’avrebbe potuta fare da solo.” “Avevamo,” ha continuato Teuscher, sollevando un foglio di carta con una foto del leader del PPE, “un eccellente spin doctor. Lo conoscete tutti, si chiama Manfred Weber. Se sta adottando le nostre politiche, forse dovrebbe venire a lavorare per noi.”
Nel posto dove avviene gran parte degli sbarchi di migranti in Italia le responsabilità sono distribuite fra molti, ed è un problema.
Quando si parla di sbarchi di migranti a Lampedusa spesso si immagina che le imbarcazioni arrivino un po’ ovunque sulla piccola isola italiana, che dista appena 120 chilometri dalle coste della Tunisia e poco meno di 300 da quelle libiche. In realtà le imbarcazioni che riescono a raggiungere l’isola da sole sono pochissime. La stragrande maggioranza viene intercettata al largo dell’isola dalle navi della Guardia di Finanza o della Guardia Costiera, e scortata nel porto nuovo di Lampedusa, nella zona sud-est dell’isola. Qui le imbarcazioni vengono fatte attraccare su una lingua di cemento lunga circa 150 metri, sempre la stessa, stretta fra un hotel e un ristorante. Si chiama molo Favaloro.