Tratto da Centro Studi Piero Gobetti Editoriale di Pietro Polito Non abbiamo precedenti di ciò che è accaduto oggi e le conseguenze...

Dovremmo sottrarci alla logica bellica degli opposti schieramenti in campo (filopalestinese, filoisraeliano) e adottare un punto di vista che vada...

Tratto da Una parola al Giorno 

il-lu-mi-nì-smo

SIGNIFICATO Movimento filosofico-culturale sviluppatosi in Europa nel corso del XVIII secolo, che si proponeva di combattere il pregiudizio e la superstizione con la promozione della razionalità

ETIMOLOGIA dalla radice di illuminare, col suffisso -ismo, ricalcato sul tedesco Aufklärung ‘chiarimento, rischiaramento’.

Tratto da Pressenza di Stefano Baudino L’attivista e fondatore di Wikileaks Julian Assange ha scritto una lettera indirizzata al nuovo Re d’Inghilterra Carlo III, chiedendogli con piglio ironico e pungente di fargli visita in prigione. La moglie del giornalista, Stella Morris, ha confermato la richiesta, che è stata ufficialmente trasmessa al monarca. Assange, detenuto dalla primavera del 2019 nel penitenziario di massima sicurezza di Belmarsh (nel sud-est di Londra), dove sta combattendo contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America, sottolinea più volte all’interno del suo scritto le condizioni di degrado in cui versano i suoi prigionieri, citando anche il tragico suicidio di un compagno di detenzione.
Tratto da L'Espresso di Chiara Sgreccia «Ma qual è il senso della guerra se si dichiara di combattere contro dittatori e terroristi e poi il risultato finale è che nove volte su dieci è un civile a perdere la vita? Che medico prescriverebbe un farmaco che nove volte su dieci uccide il paziente?». Così si legge in “Diario di un sogno possibile”, l’adattamento per ragazzi, edito da Feltrinelli Junior, del racconto in prima persona della missione del chirurgo di guerra e fondatore di Emergency Gino Strada.
Tratto da ValigiaBlu di Roberta Aiello Una rete di volontari russi, impegnata a sostenere i rifugiati di guerra ucraini e a portarli fuori dal proprio paese verso l'Europa, che sfida le autorità rischiando di pagare un prezzo che può essere molto elevato. La racconta il Washington Post. Una sorta di Underground Railroad, la rete informale di itinerari segreti e luoghi sicuri utilizzata negli Stati Uniti d'America dagli schiavi afroamericani, dalla fine del XVIII secolo fino alla metà del XIX secolo, per fuggire negli “Stati liberi” e in Canada con l'aiuto degli abolizionisti, solidali con la loro causa.
Tratto da IlManifesto, di Glória Paiva VITTORIA AL FOTOFINISH. 50,9% contro 49,1%. 2 milioni di voti in più rispetto a Jair Bolsonaro consentono al leader del Pt di essere rieletto per la terza volta. Il leader del Partito dei lavoratori (PT), Luis Inácio Lula da Silva, ha vinto le elezioni presidenziali brasiliane nel combattuto ballottaggio di ieri in Brasile, con il 50,9% dei voti – meno dell’1% in più del suo avversario, di estrema destra, Jair Bolsonaro, che ha raggiunto il 49,1%. La distanza tra i due candidati è la più esigua della storia della democrazia brasiliana: 2,1 milioni di voti. Le astensioni sono arrivate a 20,57%, fa sapere il Tribunale Supremo Elettorale (TSE).  La scelta finale degli elettori pone fine così a una campagna elettorale caratterizzata da un grado di violenza, disinformazione e polarizzazione senza precedenti. Dopo 12 anni, Lula tornerà al potere per il suo terzo mandato, un fatto inedito nel Brasile. Questa è anche la prima volta, dall’impeachment di Fernando Collor di Mello, nel 1992, che un capo di Stato non è riuscito a farsi rieleggere per un secondo mandato.
Tratto da Vita, di Angelo Moretti

Si avvicina il 5 novembre, la grande marcia europea per la pace, e dopo gli strafalcioni e le grandi incongruenze della manifestazione di piazza Plebiscito a Napoli, molti pacifisti avvertono il pericolo dietro l’angolo anche sulla manifestazione di Roma del 5 novembre. Il rischio è presto detto: una manifestazione che “chiede la pace” ma che non sa esattamente cosa intende raggiungere con questa parola invocata. Proviamo a rispondere

Si avvicina il 5 novembre, la grande marcia europea per la pace, e dopo gli strafalcioni e le grandi incongruenze della manifestazione di piazza Plebiscito a Napoli (dove gli studenti hanno subito una sorta di “mobilitazione parziale” a rovescio), molti pacifisti avvertono il pericolo dietro l’angolo anche su Roma. Il rischio è presto detto: una manifestazione che “chiede la pace” ma che non sa esattamente cosa si intende con questa parola invocata.