Tratto da CittAgorà di Claudio Raffaelli C’è un’umanità in fuga: e potremmo un giorno trovarci a farne parte anche noi. Ce lo ha ricordato oggi la Giornata mondiale del rifugiato celebrata a Palazzo Civico, in Sala Rossa. Un particolare il cui rilievo non à sfuggito a Berthin Nzonza, direttore dell’associazione Mosaico-Azioni per i rifugiati, che in apertura dell’incontro ha sottolineato come solo Torino abbia scelto di celebrare la ricorrenza in un luogo tanto prestigioso e significativo. Una sala nella quale si sono affollati esponenti di associazioni di volontariato e istituzioni, così come uomini e donne giunti a Torino,  tra sofferenze e pericoli, da paesi lontani e tormentati.
Tratto da Europa Today  "Vi chiediamo gentilmente di smettere di uccidere". È questo il titolo dell'azione dimostrativa in difesa dei migranti convocata dall'Ong Alarm Phone che si svolgerà davanti al Parlamento europeo dal 28 al 30 giugno, in occasione del vertice dei leader dell'Unione europea che si svolgerà nella capitale europea il 29 e 30 giugno. Gli attivisti di Alarm Phone leggeranno migliaia di e-mail da loro inviate alle autorità dei Paesi Ue dal 2014 a oggi per segnalare la presenza di imbarcazioni con migranti a bordo in difficoltà nel mar Mediterraneo.
Tratto da Il manifesto di Andrea Capocci L’Unione Europea sarà la prima potenza tecnologica mondiale a tentare di governare l’intelligenza artificiale. Ieri il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza un regolamento ribattezzato «AI act», che prima di entrare in vigore dovrà essere discusso con il Consiglio dell’Unione Europea – che rappresenta i governi – e con la Commissione.
Tratto da Il Manifesto di Marinella Salvi Emergenza. È questo il concetto, lo slogan, da sfatare. Lo sa bene chi quotidianamente assiste agli arrivi dalla rotta balcanica, come da tutte le rotte che portano i migranti in Italia, o chi li segue nel loro frustrante peregrinare tra hotspot, questure, stazioni, piazze, centri di detenzione. Clandestini per legge perchè così li si è voluti. Ributtati indietro alle frontiere, destinati a nascondersi o a stazionare inermi in attesa di un documento o di essere rispediti a casa. Un disagio troppo spesso contrabbandato per degrado quando il degrado è nell’insipienza di chi non gestisce un flusso inarginabile che è cominciato prima di ieri e continuerà ben dopo domani.