Tratto da Repubblica di Concita De Gregorio In un paese vicinissimo e in un mondo anni luce lontano dal nostro esiste...

Tratto da Il Manifesto di Porpora Marcasciano Quanti Pride abbiamo fatto fino a ora? Abbastanza da riuscire a ricordarli uno per uno. Ognuno particolare, distintivo rispetto all’anno, al periodo, ai fatti. Perché il Pride non è slegato dai fatti del mondo.
Tratto da La Repubblica di Paolo Mastrolilli NEW YORK - Elon Musk torna al centro della bufera politica, stavolta per un documentario contro il cambio di sesso fra i transgender. Una nuova polemica che dimostra come il proprietario di Twitter sia ormai diventato un agente della propaganda conservatrice, qualunque sia l'opinione sul tema al centro dello scontro.

Tratto da Ansa 

Lo scontro sull'utero in affitto incendia anche il Roma Pride.

La sfilata dell'orgoglio Lgbtqi+ in programma il 10 giugno per le vie della Capitale è segnata dalla decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio all'evento.

Tratto da Dire di Andrea Sangermano BOLOGNA – Per la prima volta le lavoratrici del sesso in Italia vanno a congresso, a Bologna. Ieri l’assemblea nella sede del Mit, oggi un convegno in Sala Borsa. La richiesta di associazioni e movimenti è de-criminalizzare la prostituzione e garantire alle ‘sex workers’ gli stessi diritti che hanno altri lavoratori. Ad oggi in Italia la prostituzione non è reato, ma sono altre norme, come quelle su favoreggiamento e adescamento, che si concentra la richiesta di depenalizzazione. A causa di questi reati “non possiamo lavorare nelle case, affittare insieme, formare cooperative o avere copertura sanitaria”, affermano le attiviste.

Michela Marzano apre questo breve ed illuminante intervento alla Camera dei Deputati mettendo ordine nella confusa polemica politica sulla gravidanza per altri (GPA). I quattro passaggi fondamentali del suo intervento ( il filmato dura circa 8 minuti) individuano le linee guida di una giusta azione legislativa:

Tratto da Il Post Lunedì il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha promulgato una legge che prevede molti anni di carcere e talvolta la pena di morte per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer. La legge era stata approvata dal parlamento a marzo ed è considerata una delle più punitive nel suo genere: per questo le Nazioni Unite, i paesi occidentali e varie organizzazioni per i diritti civili speravano che Museveni non la firmasse. Museveni ha invece deciso di farlo, dicendo di aver voluto in questo modo «resistere alle pressioni imperialiste».
Tratto da Il Mulino di Valentina Maisto  Come giovane sostituta procuratrice presso la procura di Napoli non può non colpirmi l’opinione – risalente al 1956 – del presidente onorario della Corte di cassazione Eutimio Ranelletti:

«La donna è fatua, è leggera, è superficiale, emotiva, passionale, impulsiva, testardetta anzichenò, approssimativa sempre, negata quasi sempre alla logica, dominata dal “pietismo”, che non è la “pietà”; e quindi inadatta a valutare obiettivamente, serenamente, saggiamente, nella loro giusta portata, i delitti e i delinquenti» (p. 22).

Tratto da Rai News di Antonio Bonanata Il governo brasiliano del presidente Lula si appresta a cambiare la carta d'identità nazionale (Cin) per renderla “più inclusiva e rappresentativa”. A marcare la differenza, la scomparsa del campo “sesso” in cui ci si deve identificare. Anzi, come si dovrebbe scrivere secondo le regole dello schwa, “in cui ciascun cittadin* deve identificarsi”. Non sarà presente neanche la denominazione sociale e anagrafica, d'ora in poi la carta di identità conterrà solo il nome con cui la persona si dichiara nell'atto di emissione della stessa.
Tratto da L'Espresso di Paolo Di Paolo Inciampare in un problema di matematica con qualche sfumatura sessista è un’esperienza disarmante ma non rara. Anche una situazione di partenza ovvia – la mamma che cucina o lava i piatti (mentre il papà è irreperibile) – salta all’occhio se si hanno lenti, non dico nuove, ma almeno un po’ “aggiornate”.
Tratto da L'essenziale di Luigi Mastrodonato Quando nell’agosto scorso Marianna ha passato la prima notte nell’Istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam) di Milano, ha dormito bene come non faceva da tempo. Avere di fianco sua figlia le ha trasmesso serenità, un sentimento che non era mai riuscita a provare nei sei mesi precedenti, mentre era in carcere da sola. Le giornate trascorrevano tutte uguali, senza niente da fare, nemmeno le attività di base previste per i detenuti, quasi esclusivamente riservate alla sezione maschile.