Tratto da Cidi Torino
La legge 92/2019 attualmente in vigore prevede che all'insegnamento dell'educazione civicasiano dedicate 33 ore annuali prese dall'orario dell'obbligo (monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti). La distribuzione delle ore tra i docenti varia a seconda dei livelli di scuola e inalcuni consigli di classe è accaduto che siano state assegnate ore di educazione civica al docente di IRC nonostante sia chiaro che la disciplina non è obbligatoria per tutti ma oggetto di libera scelta. Sono nate quindi delle criticità perché in tal caso gli studenti che non si avvalgono (e hanno il dirittodi non avvalersi e anche di non seguire eventuali ore alternative) vengono privati di ore di insegnamento di educazione civica.
Tratto da Europa Today di Eleonora Mureddu  
I giudici hanno accolto il ricorso del governo contro la decisione del Comune di Grenoble. Che aveva autorizzato anche il topless
Niente burkini in piscina. Ma non perché sia contrario alla laicità dello Stato o violi i diritti delle donne, come contestato dagli oppositori al costume integrale usato per ragioni religiose dalle donne musulmane. La ragione riguarda la sicurezza e la salute: il regolamento sulle piscine pubbliche prevede che i costumi siano aderenti al corpo per facilitare soccorsi ed evitare rischi igienici.
Tratto da MicroMega, di Maria Mantello
Dall’Unità d’Italia passando per il Concordato che ha resistito alla fine del fascismo fino ad arrivare a oggi, perché è giunto il momento di eliminare l’ora di religione a scuola. Perché “senza laicità non c’è democrazia”.
Con l’Unità d’Italia e dopo la famosa Breccia di Porta Pia del 20 settembre del 1870, che segnava la fine del potere temporale dei papi, il giovane Stato italiano avviava un processo di laicizzazione della società, anche estromettendo l’insegnamento confessionale dalle sue scuole con la legge Coppino del 15 luglio 1877.
di Giovanni Gaetani. Tratto da Micromega Dobbiamo abolire le leggi contro la blasfemia, in Italia, in Europa e poi in tutto il mondo. Perché punire un cittadino per il reato di blasfemia (fosse anche solo con una multa di un euro) significa riconoscere che quel reato ha senso e che una punizione è necessaria.
Di Valerio Pocar, tratto da critica liberale ...Il cosiddetto ottopermille, stabilito dalla legge 20.5.1985 n. 222, rappresenta una quota della contribuzione che lo Stato impone e si vorrebbe supporre che anche questa quota sia destinata a spese per servizi di utilità collettiva. Non è così. In forza della norma citata -non per caso stabilita in esecuzionedegli accordi tra Repubblica italiana e Santa Sede conseguenti alla revisione del Concordato clerico-fascista del 1929 lo Stato concede ai contribuenti di destinare una quota delle imposte dovute per l’Irpef (appunto l’8 per mille) a una confessione religiosa, purché si tratti di una confessione con la quale lo Stato ha stipulato una “intesa”. Così accade che la confessione musulmana, la seconda per numerosità in questo Paese, non può essere destinataria della quota d’imposta, perché l’intesa non c’è.
Di Luca Kocci da il Manifesto È morto ieri, nella sua casa di Tubinga in Germania, all’età di 93 anni, il teologo svizzero Hans Küng. Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. Per questo motivo, nel 1979, venne sanzionato da papa Wojtyla, diventando così il primo dei tanti teologi che Giovanni Paolo II punirà durante il suo lungo pontificato.