Le parole della guerra
Tratto da volerelaluna.it, articolo di Valentina Pazé Ma la guerra, portando via le comodità delle consuetudini di ogni giorno, è maestra...
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Tratto da La Stampa, articolo di Stefano Stefanini Dopo due anni di guerra, chiedere a chi è stato invaso di abbassare...
Tratto da Centro Studi Piero Gobetti, articolo di Dario Delpero e Pietro Polito * Le citazioni sono tratte da due lavori...
In Russia, Paese ormai incapace di canalizzare il dissenso, molte persone, tra cui l’artista Aleksandra Skochilenko, si sono impegnate nel...
Tratto da Centro Studi Piero Gobetti Editoriale di Pietro Polito Non abbiamo precedenti di ciò che è accaduto oggi e le conseguenze...
Tratto da volere la luna “L’obbedienza non è più una virtù”: l’insieme dei documenti che ricostruiscono le ragioni di don Lorenzo...
Il Pentagono sta impedendo all’amministrazione Biden di condividere con la Corte penale internazionale le prove raccolte dall’intelligence statunitense sui crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina. I militari statunitensi sono contrari a offrire assistenza alla Corte, perché temono di creare un precedente che permetterà in futuro di perseguire cittadini statunitensi impegnati in operazioni militari all’estero. Le altre parti dell’amministrazione — tra cui le agenzie di intelligence stesse, e i dipartimenti di Stato e della Giustizia — vogliono invece collaborare.
È passato un anno dall’inizio della guerra di aggressione della Russia all’Ucraina. C’è chi ha perso tanto, chi tutto. Molti non ci sono più. Le Nazioni Unite riportano – sono dati di gennaio 2023 – settemila civili uccisi e undicimila feriti. È sempre più evidente che l’esercito russo ha compiuto atrocità di massa contro i civili. Otto milioni di ucraini hanno lasciato il loro Paese: quasi una persona su cinque è dovuta fuggire. Il numero dei morti militari è incerto, si parla di 100 mila vittime, sia tra i russi sia tra gli ucraini. Ma anche la statistica è ormai una delle tante vittime della guerra.
Poi ci siamo noi, che siamo rimasti attoniti, spaesati e poco alla volta ci stiamo forse abituando alla guerra. Quella guerra che è arrivata sui nostri schermi, sulle prime pagine dei quotidiani e nei discorsi a tavola con amici e familiari. Abbiamo addomesticato la guerra: sono ormai pochi gli italiani che hanno vissuto direttamente i bombardamenti, la fame e il terrore di un conflitto armato.