Tratto da Una parola al giorno, di Salvatore Congiu   spe-cì-smo SIGNIFICATO Concezione per cui la specie umana è superiore alle altre specie animali,...

su-per-sti-zió-ne SIGNIFICATO Credenza, pratica che attribuisce a cause soprannaturali fenomeni spiegabili con cause note; credenza irrazionale nell’influenza fausta o funesta di...

Tratto da una parola al giorno

prag-ma-tì-smo

SIGNIFICATO Dottrina filosofica per cui l’affermazione teorica ha validità solo se confermata dalla sua applicazione pratica; atteggiamento volto alla concretezza; tendenza alla spregiudicatezza

ETIMOLOGIA prestito dall’inglese pragmatism, dal greco prâgma‘fatto’.

  • «Non ha di questi scrupoli, è una persona di indubbio pragmatismo.»
Come l’, che nell’uso comune ne rappresenta l’opposto, anche il pragmatismo ha una natura ambivalente. Da una parte, sembra che essere pragmatici sia una virtù: in greco i prágmata (dalla radice del verbo prásso ‘fare, adoperarsi’, da cui anche la nostra prassi) erano i fatti, gli atti, gli affari; ed essere pragmatikós significava essere saggio e avveduto nelle faccende concrete, negli affari politici, giuridici ed economici. Tutte cose lodevoli e rispettabili, certo; ma se consideriamo a cosa si opponga la prassi del pragmatico, si profila subito qualche ombra, perché non si tratta certo di bazzecole: la teoria, i principî, gli ideali. Infatti sui nostri dizionari, alla voce pragmatismo, oltre ad «atteggiamento improntato all’azione e al raggiungimento di risultati concreti» si legge anche «tendenza a comportarsi in modo spregiudicato», puntando «solo al raggiungimento dei propri fini». : troppa praticità porta alla morale.
Tratto da una parola al giorno 

li-be-rà-le

SIGNIFICATO: Generoso, magnanimo; fautore del liberalismo; mentalmente aperto e rispettoso delle libertà altrui

ETIMOLOGIA: voce dotta recuperata dal latino liberalis ‘proprio, degno di uomo libero’, e anche ‘nobile, generoso’, da liber‘libero’.

  • «Sono liberale, per me su queste faccende lo Stato non dovrebbe intervenire.»

«Il liberalismo, prima che una questione di più o di meno in politica, è un'idea radicale della vita: è credere che ogni essere umano debba essere libero di adempiere il proprio individuale e destino».

A dar retta a quanto scritto quasi un secolo fa dal filosofo spagnolo Ortega y Gasset, chi mai potrebbe rigettare la qualifica di liberale? D’altra parte, non solo il latino liberalis deriva da liber ‘libero’ – e come essere contrari alla libertà? –, ma il suo significato originario è ‘degno di un uomo libero’; perciò le arti liberali (come la , la geometria, la dialettica) erano dette così: in quanto vi si dedicavano persone libere dal bisogno di guadagnarsi da vivere, ossia di condizione sociale elevata. Logico quindi che liberale significasse anche ‘nobile, generoso, magnanimo’. Poi, tra il 18° e il 19° secolo, quando il termine ha assunto un significato politico, essere liberale equivaleva ad essere fautore della libertà, contro le monarchie assolute. E anche qui, chi mai avrebbe da ridire? Tutti liberali, quindi? Un momento.