Un ddl oltre il grottesco propone 20mila euro di sconto ma solo per chi sceglie il parroco: poi la retromarcia, ma la crisi di Salvini & co è palese Tratto da Wired, di Simone Cosimi A un mese dal decollo del nuovo governo la Lega è già alla frutta dei bonus matrimoni. Solo quelli celebrati in chiesa, s’intende, non sia mai che la laicità dello Stato riesca a far breccia nella brodaglia pseudocattolica tutta crocefissi e preghierine di Matteo Salvini e compagnia. C’è da dire che il bonus da massimo 20mila euro è un’iniziativa parlamentare: c’è un disegno di legge, depositato domenica sera, di cui si è discusso non poco nelle ultime ore e che potrebbe serenamente finire in un vicolo cieco. Oppure no: in fondo lo storytelling del provvedimento non dev’essere poi troppo sgradito alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che pure sembra preferirebbe passare da misure più concrete come il (sacrosanto) taglio dell’Iva sui prodotti per l’infanzia o l’irrobustimento dell’assegno unico famigliare, sarebbe meglio per tutti ma per ora per i nuclei più numerosi.