Tratto da l'Espresso, di Chiara Sgreccia
Mentre le piazze italiane si riempiono di persone che lottano per difendere la 194 il centrodestra ha già accolto le istanze degli ultracattolici per contrastare la «soppressione di una vita umana inerme e innocente». Ma anche impedire la «colonizzazione ideologica gender e le adozioni per persone dello stesso sesso»
«Nella prospettiva di un riscatto morale che riconosca e condanni l’aborto per ciò che esso è, cioè la soppressione di una vita umana inerme e innocente, è urgente almeno eliminare qualsiasi condizione sociale, economica o personale che oggi obbliga o induce a ricorrere all’aborto per interrompere una gravidanza, come peraltro previsto dalla stessa Legge 194/1978. Si sollecita l’istituzione di una Giornata Nazionale della Vita Nascente (25 marzo)». Questo e molto, molto altro a tutela dell’obiezione di coscienza, della famiglia formata da uomo e donna, del matrimonio, per impedire la «colonizzazione ideologica del gender e contrastare le attività che promuovono la fluidità di genere o dell’identità sessuale», è scritto nella Carta dei Principi redatta da Pro Vita & Famiglia in occasione delle elezioni politiche che si sono appena svolte.