Roma (NEV), 16 giugno 2020 – “Francamente ateo” amava definirsi il filosofo Giulio Giorello, scomparso ieri a Milano per le conseguenze del coronavirus che aveva contratto qualche mese fa.
Ateo, certo, ma in costante dialogo con le fedi potremmo dire rileggendo la sua lunga biografia.
La dichiarazione con la quale la CEI reagisce alle linee guida annunciate ieri sera per la cosiddetta fase 2 (vedi sotto) costituisce un documento di considerevole interesse. L'esordio: "Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”. Cioè: poiché il nostro impegno sociale nasce dall'eucaristia, non è chiaro come faremo a portarlo avanti, se ce le negate. Sappiatevi regolare, perché senza di noi siete in guai ancora peggiori.
Per quanto riguarda il seguito, offriamo una traduzione in lingua corrente. Finora abbiamo fatto il nostro e non abbiamo piantato grane: con l'aria che tira, avreste dovuto ringraziarci. Che cosa fare da qui in avanti ve l'abbiamo detto e ridetto e ci aspettavamo che avreste obbedito. A questo punto consigliamo, a voi e ai vostri comitati scientifici, un solerte ravvedimento.