Tratto da SkyTG24, di La Redazione
In una sentenza storica si stabilisce che anche le donne non sposate potranno accedere all’interruzione di gravidanza. Al centro anche il diritto alla salute riproduttiva e alla dignità come piena autodeterminazione. Ecco quali sono le novità promosse dai giudici supremi
Mentre nel mondo l’ombra dei divieti si allunga sul diritto all’aborto, a New Delhi si fanno grandi passi avanti sul fronte dell’autodeterminazione delle donne. Il più alto organo giurisdizionale dell’India ha ribaltato la vecchia legge in materia di interruzione di gravidanza. D’ora in poi anche le nubili potranno ricorrere al trattamento in modo legale, ma la sentenza è anche un piccolo manifesto in cui si parla di salute riproduttiva a 360 gradi.
Tratto da The Submarine, di Cecilia Pellizari Sono più di un centinaio le donne iraniane che martedì scorso si sono organizzate in un sit-in di fronte all’ambasciata dell’Iran in via Nomentana, a Roma. I cartelli urlano “Donna, vita, libertà”, slogan che in questi dieci giorni continui di protesta in Iran hanno attraversato le piazze di circa 80 città del paese. Si organizzano tutte per la morte di Mahsa Amini, uccisa dalla Gash-e Ershad, la polizia morale islamica, per aver indossato scorrettamente l’hijab in un luogo pubblico.
La mobilitazione internazionale, dal basso, è arrivata praticamente subito. Nonostante il blocco totale delle linee internet in Iran, video e foto sono riusciti a uscire dal Paese, per raggiungere i media di tutto il mondo. Il KJK (Comunità delle donne del Kurdistan) ha pubblicato, qualche giorno fa, unadichiarazione in cui condanna la polizia morale iraniana e chiede “una lotta organizzata contro il femminicidio e il sistema di governo patriarcale.” Secondo l’organizzazione Iran Human Rights sono 76 i manifestanti uccisi in questi giorni, e superano il migliaio le persone incarcerate.