Tratto da Il Post  Nel fine settimana la polizia del Kenya ha esumato altri 22 corpi di persone che si ritiene si siano lasciate morire di fame per seguire un culto religioso di ispirazione cristiana. In totale i seguaci del culto trovati morti nelle ultime settimane sono 201 e autorità locali stimano che ce ne siano almeno 600 ancora dispersi.
Tratto da uaar Nonostante sia una previsione normativa, ben pochi comuni garantiscono il diritto di “rendere al defunto le estreme onoranze” in forma laica. Una necessità sempre più diffusa nel nostro Paese, dove atei e agnostici superano i 10 milioni, crescono di generazione in generazione… e muoiono!
Tratto da criticaliberale di Sergio Rizzo Con 655 milioni di euro si possono fare un sacco di cose. Come aumentare di mille euro all’anno lo stipendio di tutti gli insegnanti delle scuole statali. 0 finanziare l’acquisto di 3 milioni di tablet per i nostri studenti. Oppure coprire abbondantemente per un anno intero la spesa sanitaria del­la Regione Molise e dei suoi 305 mila abitanti. Invece quella somma la regaliamo tutti gli anni al Va­ticano. Conosciamo l’obiezione dei diretti interessati: “Regalare” non è il termine esatto. Non lo è per il semplice fatto che lo prevede una legge dello Stato italiano. Una legge approvata dal parlamento nel maggio 1985, governo di Bettino Craxi. E il provvedimento che ha recepito nel nostro ordinamento la revisione dei Patti Lateranensi firmati da Benito Musso­lini e Pietro Gasparri, segretario di stato di Pio XI, nel 1929.
Tratto da Amnesty  L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia ha dato luogo a numerosi crimini di guerra, ha generato una crisi energetica globale e ha favorito un’ulteriore frattura di un sistema multilaterale già indebolito. Ha anche messo in evidenza l’ipocrisia degli stati occidentali, che hanno reagito con forza all’aggressione russa ma hanno condonato, o ne sono stati complici, gravi violazioni dei diritti umani altrove. Il “Rapporto 2022-2023. La situazione dei diritti umani nel mondo”, presentato oggi da Amnesty International (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) rivela come i doppi standard e le risposte inadeguate alle violazioni dei diritti umani nel mondo abbiano alimentato impunità e instabilità, come nel caso dell’assordante silenzio sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, della mancanza d’azione rispetto a quella dell’Egitto e del rifiuto di contrastare il sistema di apartheid israeliano nei confronti dei palestinesi.
Tratto da il manifesto di Giuliana Sgrena Hanaa Edwar, pacifista, femminista, costretta all’esilio durante la dittatura di Saddam, fondatrice dell’associazione Amal, una ong che promuove progetti a favore delle donne, «donna araba dell’anno» nel 2013, è una militante instancabile. A vent’anni dall’invasione ci dà un’immagine cruda della realtà. Ha perso l’ottimismo suscitato dalla «rivoluzione d’ottobre», quando in piazza Tahrir, il 25 ottobre 2019, aveva manifestato un milione di iracheni, soprattutto giovani, ma non si arrende.
Di Sergio Velluto

Il 20 giugno del 2015 ho ricevuto il fratello Francesco nel Tempio Valdese di Torino. Ero il Presidente del Consiglio di Chiesa e mi toccava fare gli onori di casa.

In quella storica data Francesco si scusò sinceramente, in un’atmosfera di profonda e comune commozione, delle atrocità commesse dai Cattolici nei confronti dei Valdesi: discriminazioni, persecuzioni, deportazioni, torture, roghi.
Tratto da Domani di Federica Tourn Sono le nove del mattino di domenica 5 marzo e lo stato maggiore del centro Aletti è nelle prime file: la direttrice Maria Campatelli, Michelina Tenace, le artiste Eva Osterman e Maria Stella Secchiaroli, i gesuiti Milan Žust e Andrej Brozovic; Alberta Putti, docente di teologia dogmatica alla pontificia università gregoriana dirige il coro. Dietro l’équipe siedono sacerdoti e laici che frequentano il centro e i ragazzi e le ragazze che gravitano intorno all’atelier di teologia. A tenere l’omelia c’è il gesuita argentino Matias Yunes, anche lui cresciuto al centro Aletti. Rupnik concelebra in mezzo agli altri sacerdoti e impone le mani al momento dell’eucaristia, nonostante le restrizioni che gli sono state imposte dal suo superiore maggiore, padre Johan Verschueren, e che gli proibiscono, fra l’altro, «qualunque attività ministeriale e sacramentale pubblica».
Tratto da Uaar Al via la nuova inchiesta dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Da oggi è on line carogiubileo.it, il nuovo lavoro di inchiesta dell’Uaar che, già artefice di icostidellachiesa.it, ha deciso di dedicare sito e robusto work in progress specificamente al prossimo giubileo previsto a Roma per il 2025.
Tratto da nev di Agenzia NEV Roma (NEV), 24 febbraio 2023 – L’Agenzia NEV inaugura un ciclo di interviste per riprendere i temi del convegno “Pluralismo religioso, integralismi, democrazie”, recentemente tenutosi a Roma. Il convegno è stato promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, dalla Rivista e Centro Studi Confronti, dalla Biblioteca Centrale Giuridica, dalla rivista Questione Giustizia e dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Iniziamo con Paolo Naso, coordinatore della Commissione Studi Dialogo Integrazione della FCEI, consulente per i rapporti istituzionali del programma rifugiati e migranti FCEI/Mediterranean Hope, nonché docente presso l’Università Sapienza e membro del Comitato scientifico del Centro Studi Confronti.
Tratto da Ansa di Redazione Ansa Affonda la prima candidatura di spicco fra i pretendenti alla successione di Nicola Sturgeon in Scozia come nuovo leader degli indipendentisti dello Scottish National Party (Snp) e capo del governo locale di Edimburgo. L'astro nascente Kate Forbes, 32 anni appena e già titolare da un anno delle Finanze nel gabinetto Sturgeon, è finita infatti nella bufera dopo essersi dichiarata contraria, a titolo personale e per ragioni religiose, alle nozze Lgbt. Allineata alla leader uscente sulla strategia per cercare di rilanciare la causa secessionista, ma meno radicale di lei sui diritti civili, Forbes - fedele osservante della Chiesa libera di Scozia - ha affermato in una delle prime interviste rilasciate dopo aver avviato la propria campagna che se fosse stata deputata nel 2014 non avrebbe potuto votare per motivi di coscienza a favore della legge sul matrimonio paritario fra persone del medesimo sesso.
Di Ufficio stampa Uaar

Dopo un iter travagliato che dal 2013 vede l'Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti in causa con il Comune di Verona, con sentenza resa nota ieri, la seconda sezione della Corte d'Appello di Roma ha definitivamente condannato la città veneta al risarcimento di 50mila euro nei confronti dell'associazione, al pagamento integrale delle spese di giudizio, nonché alla immediata affissione dei manifesti a suo tempo censurati. Manifesti della campagna informativa circolata nel 2013 liberamente in tutto il resto d'Italia, "Viviamo bene senza D": una grande immagine giallo-nera (i colori sociali Uaar) con la scritta Dio, la cui iniziale sbarrata da una X ricordava ai cittadini che "dieci milioni di italiani vivono bene senza D". E che "quando sono discriminati, c'è l'Uaar al loro fianco".